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Finale da libro cuore al Tour de France: Kwiatkowski e Carapaz insieme sul traguardo di La Roche-sur-Foron


Nella terza tappa alpina e 18ma del Tour de France, da Méribel a La Roche-sur-Foron di 175 km con 4500 metri di dislivello, c’è finalmente la riscossa del Team Inoes Granadiers, dopo il disastroso Tour di quest’anno, con il ritiro del campione uscente Egan Bernal e uno “0” nella classifica delle tappe vinte fino ad oggi. Merito di Michal Kwiatkowski, Campione del Mondo 2014 e Richard Carapaz vincitore del Giro d’Italia 2019, protagonisti di una splendida fuga fin dalla prima salita di giornata, la Cormet de Roselend. Peccato per Damiano Caruso, il migliore degli italiani oggi 9° al traguardo e 11° in classifica generale, che nei rimescolamenti degli uomini in fuga, non è riuscito ad agganciare i fuggitivi Hirschi, Carapaz, Kwiatkowski, Edet e Pello Bilbao.

In discesa Hirschi è scivolato, ritrovandosi a poi a mezzo minuto dagli altri tre. Mezzo minuto che in salita, sul successivo Col des Aravis, è diventato un minuto intero. Al Gpm Carapaz ha preceduto Bilbao e Kwiatkowski, prendendo punti importanti che gli consentiranno domani di vestire la prestigiosa maglia a Pois di miglior scalatore.
Dopo la discesa arriva la salita più temuta della giornata, il Plateau de Glières, luogo storico per la Resistenza Francese, ma soprattutto con 2 chilometri di sterrato che possono scompaginare l’andamento della tappa.
Sul Plateau de Glières Pello Bilbao si stacca dal duo Ineos, c’è l’attacco di Landa nel gruppo maglia Gialla, che provoca il distacco di Rigoberto Urán, Adam Yates e Alejandro Valverde. Landa viene poi ripreso sotto l’azione dell’altro spagnolo della Movistar Enric Mas .

Intanto buca Porte, quarto in classifica che si ritrova ad inseguire senza aiuti dai compagni di strada in quel momento. Nella parte finale della discesa Porte ha trovato l’aiuto di Van Aert e Dumoulin, probabilmente su ordine dell’ammiraglia, che hanno collaborato all’inseguimento, fino a rientrare su Roglic a 12 km dal traguardo.
Dopo un’ultima salitella, la coppia dei corridori della Ineos taglia il traguardo in parata, abbracciati, una scena da libro cuore, non nuova nel ciclismo: fecero così Hinault e Lemond sull’Alpe d’Huez nel 1986 e Bettini e Garzelli alla Liegi, anche se poi fecero la volata. La vittoria va a Michal Kwiatkowski, Campione del mondo nel 2014, che al Tour de France non aveva ancora vinto, essendo sempre venuto in veste di gregario di lusso del Team Sky, Richard Carapaz indossa invece la maglia a Pois di miglior scalatore, una giornata finalmente di gloria per il team Ineo Granadier dopo il ritiro di Bernal.
A 1’51” lo sprint del gruppetto dei migliori è stato vinto da Van Aert 3°, con Roglic 4° su Pogacar 5°, quindi nell’ordine Porte, Mas, Landa e il bravissimo Damiano Caruso 9°, sempre il migliore degli italiani a questo Tour corso comunque in appoggio a Landa.

Nella classifica per la maglia Gialla, sempre al comando Primoz Roglic, 2° a 57″ Tadej Pogacar, 3° a 1’27” Miguel Angel López, 4° a 3’06” Richie Porte, cambiano da qui in poi le posizioni, con Landa 5° a 3’28”, Mas 6° a 4’19”, Yates 7° a 5’55”, Urán 8° a 6’05”, Dumoulin 9° a 7’24”, Valverde 10° a 12’12” e Damiano Caruso 11° a 12’31”.

Giancarlo Costa

Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006.