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La Fausto Coppi, un viaggio nelle Alpi Cozie


Sono 177 i chilometri all’interno dei quali sono distribuiti i 4125 metri di dislivello suddivisi nelle quattro salite principali del percorso di granfondo de La Fausto Coppi Le Alpi del Mare, che prenderà il via domenica 12 luglio alle ore 7.00 da piazza Galimberti a Cuneo.

Un po’ più corto, solo 111 chilometri, e un po’ più facile con i suoi soli 2500 metri di dislivello racchiusi in due salite il percorso di mediofondo.

Un vero viaggio all’interno delle Alpi Cozie, per il percorso di granfondo che, partito da Cuneo alla volta di Brossasco, dopo un primo tratto di pianura, si inserisce nella Valle Varaita per affrontare, a Ponte di Valcurta, il primo valico di giornata: il Santuario di Valmala posto a quota 1380 m slm. Lo si raggiunge dopo quasi 10 chilometri di ascesa con una pendenza media all’8%, ma punte impegnative anche al 14%.

Ridiscesi a Rossana si oltrepassa la facilissima Colletta di Rossana per giungere a Dronero, all’imbocco della Valle Maira, dove si andrà ad affrontare la seconda fatica di giornata: l’ascesa a Montemale e quindi svalicare alla Piatta di Soprana a quota 1136 m slm.

Discesi in Valgrana, e ricongiunti con il percorso di mediofondo, inizia la parte importante di giornata. Alcuni chilometri facilmente affrontabili portano i concorrenti a Pradleves dove inizia l’ascesa al Colle Fauniera. Dura, spietata, affascinante, selvaggia: gli aggettivi si sprecano per una salita che è da considerarsi tra le più difficili dell’arco alpino. La quota da raggiungere indica 2484 m slm, che si guadagna in 22,3 chilometri di ascesa per scalare un dislivello complessivo di 1689 metri con una pendenza media dell’8% e massima del 14%. I primi chilometri di salita non presentano particolari difficoltà: la strada procede infatti disegnando curve sinuose incassate tra profonde pareti rocciose scavate dal torrente Grana. All’ingresso di Campomolino la pendenza comincia a salire, da qui la strada si impenna inesorabilmente. Il tratto chiave è quello compreso tra Campomolino ed il Santuario di San Magno: 6,4 chilometri con pendenza media del 10%, ma con punte del 14%. Brevissimo punto di respiro presso il santuario di San Magno: poche centinaia di metri prima di affrontare i durissimi 9 chilometri, con pendenza media del 8,2%, che portano in cima. Sicuramente è il tratto più affascinante della salita: la strada si riduce ad un esile nastro d’asfalto che sale a ridosso di pascoli popolati da mandrie di bovini. Si passa la Malga Martini (la più alta d’Europa con i suoi 2142 metri di quota) e si continua a salire lambendo il colle d’Esischie (bivio al chilometro 20,5 con la strada che sale dal Vallone di Marmora). Infine gli ultimi 2,5 chilometri che ci separano dal Colle dei Morti – Fauniera.

Una lunghissima e bellissima discesa porta direttamente a Demonte in Valle Stura, che viene attraversata nel fondo valle, per giungere a Festiona, punto in cui si darà il via alla quarta e ultima ascesa: la Madonna del Colletto. Sono sette chilometri e poco più che portano a quota 1304 m slm, ma la sua pendenza media dell’8% con punte al 13%, la rende veramente ostica, soprattutto dopo avere già percorso 143 chilometri.

Giunti in cima, ammirata la chiesetta e fatto rifornimento al ristoro, non resta che la discesa a Valdieri, in Valle Gesso, e quindi continuare a scendere dolcemente fino a Cuneo per guadagnare il traguardo posto in piazza Galimberti.

Un lungo viaggio che porta i ciclisti così in alto, che pare di toccare il cielo, immersi in paesaggi alpini incontaminati, dove l’erba dei pascoli tenta di farsi spazio tra la roccia granitica e gli armenti riposano stanchi ammirando i ciclisti passare.

Fonte Play Full

Giancarlo Costa

Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006.