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Erba e bamboo: il cellulare del futuro


Nel settore dell’elettronica si fanno spazio innovazioni ecosostenibili

Lo smaltimento dei rifiuti elettronici è uno dei temi che più sta a cuore agli amanti dell’ambiente, i cui sogni sono agitati da montagne e montagne di cellulari e computer che la Terra smaltirà in un tempo lunghissimo. Oggi però, sotto il vento della crisi e di fronte a una situazione ambientale che assume tinte sempre più fosche, sembra che qualcosa si stia smuovendo, anche nel campo della telefonia cellulare.

Chi cerca un cellulare a basso impatto ed elevata facilità di smaltimento potrà aspettare che qualche azienda metta in produzione il brevetto del designer olandese Gert Jan Van Breugel. La sua creatura, il Bamboo Phone, è parzialmente biodegradabile, grazie alle sue componenti in bamboo. Il cellulare può essere ricaricato a mano con una manovella e, se vi stancherete di lui, potrete buttarlo tranquillamente tra i rifiuti umidi.

Ancora meglio ha saputo fare il creativo coreano Je-Hyun Kim. Dopo avere osservato che le statistiche attribuiscono ai telefonini una vita media di 5 anni, il designer ha ideato il Natural Year Phone, biodegradabile in alcune parti: il case, per esempio, è realizzato in fieno pressato. Il cellulare, su dichiarazione dello stesso inventore, è fatto per non durare più di due anni ed essere riciclato senza alcun problema.

I due casi appena descritti rientrano tra le provocazioni e i progetti più avanzati, ma anche i colossi del mercato iniziano a muoversi verso telefonini più ecologici. All’ultimo Mobile World Congress di Barcellona, tra le altre novità , Samsung, Lg e Zte hanno presentato i loro ultimi modelli di telefoni portatili ricaricabili mediante energia solare. Una innovazione che di sicuro sarà apprezzata anche dagli appassionati degli sport e della vita all’aria aperta. Ci si pensi bene: con un cellulare così, per esempio, in campeggio non ci sarà più bisogno di aspettare lunghi minuti davanti alla presa di corrente in bagno.

Giancarlo Costa

Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006.