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Dolomiti Race sommersa da pioggia e freddo


Enrico Cavallini

La pioggia, il freddo e il brutto tempo promesso dai siti di metereologia, si sono presentati puntualissimi a guastare la 16a edizione della granfondo dolomitica. 3300 iscritti, 970 partenti e 866 arrivati, sono numeri che spiegano meglio di ogni parola la situazione. Eliminato il percorso lungo, Maccanti e Lancioni si aggiudicano la vittoria.(Foto Enrico Cavallini/Play Full Nikon)

FELTRE (BL) – E’ stata un’edizione veramente da tregenda, quella della Sportful Dolomiti Race, di domenica 20 giugno.

I siti di metereologia avevano avvisato da giorni che la perturbazione sarebbe passata sull’Italia tra sabato e domenica, portando piogge, freddo e neve oltre i 1600mslm. E così è stato.

Al sabato, già immersi nella pioggia, i 3300 iscritti si sono presentati al Palaghiaccio di Feltre per ritirare il pettorale ed il pacco gara, ma dai volti non traspariva la men che minima speranza.
Tant’è che già dal pomeriggio di sabato ha iniziato ad correre la voce di una probabile eliminazione del percorso lungo, in quanto ad alte quote il rischio neve era elevato.

Qualcuno, aprendo il pacco gara, ha visto un certo presagio. Infatti, insieme ad una borraccia, ad un prodotto Enervit, ad un lubrificante e a un campione BTS, è stato affiancato uno splendido giacchino antivento e antipioggia della Sportful, con il logo della manifestazione. Giacchino che è stato poi indossato da molti, alla domenica mattina.

Alle ore 5.40 di domenica mattina, sui cellulari degli iscritti e della stampa, giunge il seguente messaggio Viste le condizioni sul Duran, pioggia e forte vento e 2 gradi, l’organizzazione dirotta tutti sul Medio, dove le temperature sul Cereda sono di 6 gradi.

Infatti, dall’esterno si ode il rumore di una pioggia veramente battente. La temperatura non ha nulla a che vedere con quella di un 20 di giugno.

E’ molta la gente alla partenza, ma in abiti civili, sotto l’ombrello a vedere quanti e quali matti, si appresteranno alla partenza.
Saranno ben 970 i ciclisti che sceglieranno comunque di partire. Meno del 30% rispetto agli iscritti, ma un numero comunque elevato.

La corsa parte quindi in perfetto orario sotto un’acqua da paura, tanto che al km 3, esce la fuga di giornata. Più per la necessità di scaldarsi che non di vincere la granfondo.

Si vanno quindi ad affrontare le salite di San Gregorio, Forcella Franche, Forcella Aurine, il Passo Cereda e il Passo Croce d’Aune, per giungere nel centro storico di Feltre dopo 122km e 2200m di dislivello.

Provvidenziali i ristori che si sono dovuti riorganizzare per distribuire molto più cibo e bevande calde, quali il tè e il caffè.

La vittoria della granfondo va al ferrarese Michele Maccanti (Team Phonix Sintesi), che al terzo chilometro ha portato fuori la fuga di giornata. Con lui, a condividere la prima parte di gara, sono stati Alfonso Falzarano (Guru Parkpre) e Giuseppe Corsello (Salieri). Sul Passo Aurine, scollinano Maccanti e Anatoli Chaburka (Guru Parkpre), mentre Falzarano e Corsello devono cedere il passo. Al loro inseguimento sono gli uomini della Giordana Cipollini Tuttosport.com, che tentano, invano, di colmare il gap. Sull’ascesa del Passo Cereda, Chaburka incorre in un guasto meccanico alla bicicletta, così Maccanti resta, solitario, in testa alla corsa. Ma il suo vantaggio è tale da riuscire a giungere all’arrivo con oltre 3′ di margine.

Dietro di lui, scatta la volata nel viale dell’arrivo, dove Dainius Kairelis, portacolori del team Giordana Cipollini, ha la meglio su Anatoli Chaburka e Alfonso Falzarano. Quinta posizione per Hubert Krys, anch’egli uomo in giallo.

Tra le donne non c’è gara! Il dominio totale è a favore di Barbara Lancioni (Sintesi Vittoria Copparo), che giunge al traguardo con ben 20′ di anticipo su Maria Cristina Prati (Cicli Matteoni). Terza piazza per la grossetana Maria Cristina Nisi (Bhoss King).

Chi ha scelto di non prendere la pioggia all’arrivo, è rimasto all’asciutto al palaghiaccio, dove si poteva consumare il pasta party, e dove era montato un maxi schermo che dava in diretta l’arrivo dei partecipanti.

Ottimo come sempre il pranzo offerto, con pasta, gnocchi, pane e formaggio, mela e crostata, acqua, bibita o birra e caffè.

Alla fine, tutto è andato bene, sebbene una partecipante sia incappata in un brutto incidente, che l’ha costretta al ricovero all’ospedale. Le condizioni estreme alle quali i partenti hanno scelto di andare incontro, tutto sommato, potevano presagire un numero di interventi ben maggiore, che invece non ha avuto luogo.

Si spera che, per la legge delle probabilità, la prossima edizione possa finalmente vedere il sole.

Giancarlo Costa

Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006.