Outdoor Passion | Notizie di sport all'aperto / Alpinismo  / Dal Cervino al K2, una serata con François Cazzanelli

Dal Cervino al K2, una serata con François Cazzanelli


Venerdì 26 maggio il Cai di Verrès ha ospitato l’alpinista e Guida Alpina François Cazzanelli nella serataDal Cervino al K2”. Serata introdotta dal Presidente Sandro Dallou, che ha ricordato l’attività del Cai di Verrès, un Cai storico, che ha origini negli anni 30 e fa attività continuativa dal 1952. La scuola di Alpinismo e Scialpinismo è dedicata ad Amilcare Cretier, pioniere dell’alpinismo negli anni 30, morto sul Cervino nel 1933 dopo la prima ascensione diretta e completa del Pic Tyndall lungo la cresta De Amicis.

E qui i fili della serata si intrecciano. Entra in scena François Cazzanelli, che orgogliosamente indica nel suo essere una Guida del Cervino la molla che lo ha spinto a salire la montagna di casa 96 volte per 16 vie diverse e dal Cervino rivolgere lo sguardo verso le alte montagne del mondo. Il video emozionale griffato Grivel con cui inizia la serata, cui spiega che cos’è l’alpinismo, si chiude con la frase “ Sono François Cazzanelli, sono un Alpinista”. E nel suo essere un alpinista che materializza i suoi sogni proprio sulla montagna di casa, sul Cervino, che François fa la sua forza, la sua motivazione. Il suo racconto, la sua narrazione è coinvolgente quanto genuina, attira l’attenzione degli spettatori come il primo filmato, quello dedicato alla ripetizione in inverno della “Via Padre Pio Prega per Tutti” sulla parete sud del Cervino realizzata dal grande alpinista francese Patrick Gabbarou nel 2015.
François Cazzanelli, Emrik Favre e Francesco Ratti, dal 27 febbraio all’1 marzo 2022, con temperature rigide tra i -10° e i -20°, hanno realizzato una delle scalate più belle e difficili delle Alpi completando la prima ripetizione e prima salita invernale, con 2 bivacchi in parete, stile “Big Wall”, arrampicando con difficolta fino al 7B e tirando su i sacconi con tutto il materiale. Un sogno, anzi una visione, a dimostrazione che non bisogna andare tanto lontano per fare alpinismo di scoperta e di elevata difficoltà.

Altra parte del mondo, Pakistan, raggiunta durante l’estate 2022 da François Cazzanelli, che in compagnia di altre Guide Alpine Valdostane, ha cercato il ”triplete”, cioè salire Nanga Parbat, Broad Peak e K2, tre ottomila che sono montagne iconiche per l’alpinismo in alta quota. Sul Nanga Parbat Cazzanelli ha anche aperto una via nuova, in omaggio alla sua filosofia che ogni tanto bisogna andare altrove rispetto a dove vanno tutti, quindi la salita “summit push” in 20 ore, con la ciliegina sulla torta che tutti i componenti della spedizione valdostana sono arrivati in vetta.
Per il Broad Peak le parole di Cazzanelli sono velate di tristezza, ma non per la rinuncia a pochi metri dalla cima, ma per aver assistito alla caduta di un alpinista e per lui, Guida Alpina e membro del Soccorso Alpino, da quel momento le priorità diventavano altre, cioè di cercare di soccorrere lo sfortunato alpinista per il quale non ci fu niente da fare.
Infine il K2, il coronamento del “triplete”, dopo quasi 2 mesi di spedizione, tra stanchezza i isolamento, visto che quasi tutte le spedizioni erano andate via.

“Devo essere sincero, non ci daranno il Piolet d’Or per questa spedizione – dice François Cazzanelli rispondendo alle domande del pubblico – Gli 8000 per le vie normali, anche senza ossigeno, non si possono considerare ormai delle imprese. (ndr. Anche se il Nanga Parbat per una via nuova e con 20 ore in salita lo è). Tra Everest (di qualche anno fa’) e K2 cosa mi ha dato più soddisfazione? Penso l’Everest, ma non perché più alto, bensì perché ho fatto il mio lavoro di Guida Alpina, accompagnando in vetta un alpinista della nostra spedizione, e farlo sulla montagna più alta e più conosciuta del mondo è stata una soddisfazione enorme.”

Una serata speciale, con uno dei migliori alpinisti del mondo, ma che è rimasto quel ragazzino entusiasta e talentuoso che avevo conosciuto anni fa nel bar di famiglia a Cervinia. Aveva qualcosa di speciale quando sciava, che ha conservato e migliorato nelle sue scalate sul Cervino e che ha portato sulle grandi montagne del mondo.

Giancarlo Costa

Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006.