Da domani a Pollone (BI) week end di cinema sportivo
Week end di fine luglio con cinema e montagna nel Biellese a Pollone e in una location suggestiva e unica come il Monte Mucrone. Le Giornate del Cinema Sportivo (organizzate dal Bugella Film Sport Fest e giunte alla terza edizione) proseguono la loro programmazione e dopo la settimana dedicata al ciclismo presentano due appuntamenti con protagonista la montagna e l’alpinismo venerdì 30 e sabato 31 luglio. Ospiti d’onore saranno gli alpinisti Enrico Rosso (venerdì 30 e sabato 31) e Ermanno Salvaterra (sabato 31) i quali omaggeranno il pubblico con la loro testimonianza e con la visione di alcuni filmati da loro prodotti.
Il primo appuntamento è previsto per venerdì 30 luglio nella piazza del municipio di Pollone, di fronte alla vecchia scuola elementare (ore 21.30; in caso di maltempo nel cinema parrocchiale del paese), con la proiezione di uno dei film sull’alpinismo più acclamati e premiati degli ultimi anni, La morte sospesa (Touching the Void, 102 minuti) del celebre documentarista Kevin MacDonald. Il lavoro, produzione inglese del 2003, ripercorre, come in un thriller, la drammatica esperienza vissuta da due amici appassionati di alpinismo, Joe Simpson e Simon Yates, che decisero di scalarela Siula Grande, nelle Ande peruviane. Una scalata che si trasformò in un incubo, quando Joe scivolò restando appeso nel vuoto, con una gamba fratturata, attaccato all’amico attraverso la corda di sicurezza. Di fronte alla radicalità della situazione, e non prevedendo vie d’uscita, Simon tagliò la corda, convinto della morte dell’amico. Una decisione che suscitò scalpore nel mondo degli alpinisti, perché violava ogni codice etico. La morte sospesa riporta in primo piano quella storia con un doppio binario: da una parte la testimonianza dei due alpinisti sopravvissuti e dell’uomo che si stabilì nel campo base, che rivivono quelle tragiche giornate, e dall’altra la ricostruzione della scalata, dell’incidente, della salvezza con due attori che interpretano Joe e Simon. Girato in Perù e nelle Alpi, il film ha vinto il premio Genziana d’oro al 52° Festival internazionale della montagna di Trento.
Sabato 31 luglio è in cartellone l’appuntamento più suggestivo, con il cinema ad alta quota al Rifugio Savoia, situato a 1900 metri nella conca del santuario di Oropa, vicino al lago del Mucrone, all’arrivo della funivia di Oropa. All’ombra del Monte Mucrone il Bugella Film Sport Fest organizza una serata-evento che propone agli appassionati di montagna e di cinema un’occasione imperdibile per assistere in una cornice unica alla proiezione del capolavoro di Werner Herzog Grido di pietra (1991, 105 minuti). Basato su un’idea originale di Reinhold Messner, Grido di pietra mette a confronto due modi opposti di vivere e intendere la montagna e l’alpinismo. Roccia Innerkofler (interpretato da un intenso e memorabile Vittorio Mezzogiorno) è il più celebre alpinista del mondo. Martin Edelmeier, un campione di free climbing indoor. Dopo un’intervista nella quale Roccia ha messo in dubbio che un free climber possa affrontare una vera montagna, i due scalatori decidono di sfidarsi scalando il Cerro Torre. Sarà l’inizio di una lunga sfida che il regista tedesco, da sempre affascinato dalle relazioni estreme tra l’uomo e la natura, racconta e filma con maestria. Girato in Patagonia, il film fu presentato in anteprima alla Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia del 1991. Ermanno Salvaterra, in Patagonia in quel periodo, fu testimone delle riprese del film e ricorderà quelle giornate.
Se nel mondo e nella storia dell’alpinismo esiste un vero mito, non c’è alcun dubbio: è il Cerro Torre. La montagna, che termina con l’Urlo pietrificato, è di quelle che non perdonano, da molti ritenuta la più difficile parete esistente sulla Terra. Me ne sono accorto nel lontano 1988, quando con Marco Forcatura (scomparso 2 anni fa) abbiamo provato un paio di volte a conquistarlo – racconta Enrico Rosso – La prima volta siamo arrivati fino ad un terzo circa della salita, salvo poi doverci arrendere per le mutate condizioni meteorologiche. Poi, qualche giorno dopo, le cose sembravano mettersi al meglio, ma in un tratto pericoloso una piccola slavina ci ha investiti e Marco, che era il primo di cordata, è scivolato su una placca molto delicata. Sono stato per 6 volte in Patagonia, sia per scalare, sia soprattutto in relazione alla pubblicazione di un libro e di un documentario sulla vita di Alberto Maria De Agostini, il missionario salesiano biellese noto al mondo come il più autorevole alpinista-esploratore delle Ande Australi.
Il Cerro Torre, una delle più spettacolari cime del Campo de Hielo Sur, è situato in una regione contesa fra Argentina e Cile, a ovest del Cerro Chaltéen (o Fitz Roy). Bisogna affrontare almeno 800 metri di parete granitica, per arrivare ad una cima perennemente ricoperta da un fungo di ghiaccio. A chi non la conosce, verrebbe la tentazione di raccontare che la montagna più famosa e leggendaria del pianeta è in fondo solo una guglia di poco superiore ai tremila metri nel massiccio del Fitz Roy. Per tutti gli altri, invece, è solo l’Urlo di pietra: un obelisco di puro granito e ghiaccio che si innalza verticale per più di due chilometri da terra, un vero e proprio missile puntato contro il cielo. A vederlo, semplicemente inaccessibile. Una montagna tremenda, del tutto verticale: pareti infinite di granito ricoperto di ghiaccio, in una delle zone più tempestose del mondo.
In occasione della serata di cinema ad alta quota di sabato 31 luglio, la funivia effettuerà servizio serale. La proiezione, gratuita, alle ore 21 nello spazio antistante il Rifugio Savoia (in caso di maltempo nella sala interna), sarà preceduta alle ore 19.30 da una cena a base di prodotti tipici di montagna. Venti posti letto saranno inoltre a disposizione per chi vorrà pernottare alrifugio. La cena e il pernottamento sono su prenotazione (presso il Coni di Biella in Viale Matteotti 21- tel. 015/28151, dalle ore 15.00 alle 18.00).