Conquistadores Cup: la tecnica e la spettacolarità di un bel tracciato all’isola d’Elba
Se non siete mai stati all’isola d’Elba, o quantomeno ci siete stati ma
non avevate la mtb con voi, vorrei vi metteste il cuore in mano e vi
faceste un bell’esamino di coscienza. E’ come dire che un calciatore
professionista non sogna la nazionale. Come dire che un cantante
italiano una volta nella sua vita non desideri andare a Sanremo. Come
dire, anzi lasciamo stare, non diciamo proprio niente, bisogna
scoprire quello che c’è in giro per l’Elba, punto.
Sono anni ormai che costantemente salpo da Piombino per andare
sull’isola a gironzolare con la mtb. Questa volta però ci sono andato
per uno scopo “nuovo”. Andare a provare un nuovo tracciato, di una
nuova gara. La “rispolverata” Conquistadores Cup, che si terrà il 23
ottobre a Porto Azzurro grazie all’organizzazione della Asd Longone,
del suo presidente Sergio Concu e di tanti ragazzi che ci stanno
lavorando con l’aiuto e l’appoggio dell’amministrazione comunale che
ci tiene a mettere in luce un territorio ricco di sentieri stupendi.
Accompagnato dal presidente in persona, da Andrea e “scortato” da
Daniele, un amico conosciuto proprio in occasione della scorsa
edizione, ci diamo appuntamento in piazza, punto nevralgico del
comune di Porto Azzurro, sul porto turistico e commerciale. Subito si
parte per una bella rampa che sfocia nei giardini che circondano la
Fortezza Spagnola di cui abbiamo già parlato nello scorso articolo
(https://bici.tv/news/conquistadores-cup-il-fascino-dellisola-delbala-
storia-la-natura/).
Ben presto comincia un sali scendi che ci porta al primo passaggio “in spiaggia”. Eh si alla Conquistadores Cup si passa proprio in riva al mare. Dapprima sulla spiaggia Barbarossa per poi,
dopo aver inanellato qualche bella curva su sterrato e qualche bel
pendio in discesa, quella del Terranera. Bisogna fare attenzione.
Si perché i paesaggi mente belli e spesso a picco sul mare che ci
si distrae facilmente. Eh no, non ce lo si può permettere, il terreno è
infido e richiede la massima concentrazione. Risalendo dalla spiaggia
l’occhio cade sul Lago Terranera. Un piccolo specchio d’acqua che
“confina” col mare.
Da li parte una lunga salita che porta fino a Capo d’Arco dove è stata
aperta un nuovo ed entusiasmante trail nel bosco. Anche qui, signori,
evitiamo di fare i fighi, niente di scontato tra alberi e sassi. Alla
Conquistadores Cup bisogna “stare su pezzo”, sempre. Dopo qualche
bel passaggio ancora in discesa si parte per quella che viene definita la
salita della Pineta della Madonna di Monserrato. Ecco, qui bisogna fare
una menzione particolare. Il Trail, ricavato artificialmente in mezzo
alla pineta è tanto bello quanto impervio e pendente. Hai tregua per
qualche metro ogni tanto, respira, riposa, ti tornerà utile negli ultimi
tornanti che ti accompagnano verso la vetta della salita. Non parliamo
di ore di pedalata in salita, ma di uno strappo di una decina di minuti
che ti pompa il cuore e l’acido lattico fino a farti impallidire.
La discesa poi ancora una volta lascia senza fiato. Il panorama cambia,
il mare lo si intravede solo a tratti.
Tanto per cambiare si risale di qualche metro per andare verso la
seconda e più “semplice” parte del percorso nella zona del Buraccio,
che costeggia la cava di Porto Azzurro. Una volta scesi, parte una salita su strada sterrata carrabile dolce, senza strappi, con pendenza
pedalabile. In cima riusciamo ad intravedere per qualche secondo
anche il porto di Portoferraio, sbarco principale dei traghetti dell’isola.
Pronti per la discesa più impegnativa della gara? Sconnessa e tecnica,
devi sempre guardare oltre l’ultimo ostacolo per calcolare la prossima
traiettoria, il prossimo rischio da evitare per non perdere velocità. E’
un galleggiamento continuo tra rocce, terreno sconnesso e passaggi
stretti da sfruttare sempre e comunque. Finita? Quasi. Al lato opposto
a quello di partenza su quella che è la collina ovest di Porto Azzurro si
apre la piazza, l’arrivo della gara. Prima però bisogna scendere giù da
qualche decina di scalini. Badate bene, non si tratta di 20 scalini ma di
gradoni lunghi che ti aiutano a prendere ben presto una velocità
elevata.
Siamo in piazza, il contachilometri segna 20 km e oltre 1000 metri di
dislivello. E’ finita, ah no, neanche per idea. Se vuoi diventare un
“Conquistadores” devi fare due cose. La prima è la più difficile. Devi
fare un altro giro. Proprio così, la gara si svolgerà su due giri e arriverà
a misurare circa 41 km per 2100 metri di dislivello.
La seconda cosa che dovrai fare invece è andare sul sito della gara
www.conquistadorescup.it , prendere qualche informazione in più su
quello che ti aspetta e iscriverti. Divertimento e fatica, garantiti.
Di Emanuele Iannarilli