Clamoroso al Tour: Tadej Pogacar vince la crono de La Planche des Belles Filles e conquista la maglia Gialla
Altro che “Piccolo Principe”, lo sloveno Tadej Pogacar si consacra oggi come fuoriclasse del ciclismo moderno. Un corridore d’altri tempi, anche se lunedì compirà solo 22 anni, che giù dalla bicicletta senza casco sembra proprio un ragazzino. Ha corso in una squadra decimata dai ritiri di Fabio Aru e Davide Formolo, contro una corazzata come la Jumbo-Visma, costruita per dominare come la Sky degli ultimi 8 anni. Ha marcato il connazionale Primoz Roglic, anche lui un campione del ciclismo, ha vinto 3 tappe, ma soprattutto all’ultima recita, l’unica cronometro del Tour, da Lure a La Planche des Belles Filles di 36 km, dove c’è il testa a testa finale in salita, dove Nibali vinse il suo Tour, dove Aru e Ciccone hanno indossato la maglia Gialla, ha distrutto gli avversari, strapazzato Roglic per la maglia Gialla e battuto Dumoulin e Porte per la vittoria nella crono, vinto sia la maglia bianca di miglior giovane che la maglia a pois del miglior scalatore. E’ più giovane di Egan Bernal, che vinse il Tour l’anno scorso, e a detta del suo Team Manager, Beppe Saronni, nessuno sa i suoi limiti, va forte dappertutto e ha una testa incredibile. L’anno scorso la prima vittoria di un colombiano, quest’anno di uno sloveno, la geografia del ciclismo cambia, così come l’età dei suoi protagonisti, quasi tutti tra i 20 e i 25 anni. Tadej Pogacar è un’esponente della “nouvelle vague” del ciclismo, quella dei Bernal, Van der Poel, Van Aert, Evenepoel.
Peccato che non ci sia un italiano in questa nuova generazione. Onore a Damiano Caruso che con una super cronometro scalza Valverde nella top ten del Tour, ma l’unica speranza di vincere il Mondiale di Imola e il Giro d’Italia, che dal prossimo fine settimana saranno il centro del ciclismo mondiale, sarà ancora una volta sulle spalle di Vincenzo Nibali, 35 anni, un fuoriclasse del ciclismo di tutti i tempi capace di vincere Giro, Tour, Vuelta, Lombardia e Sanremo, di cui tanti capiranno la sua grandezza quando smetterà di correre.
Domani l’ultima tappa, l’arrivo a Parigi ai Campi Elisi, festa per tutti, perché concludere una gara a tappe di 3500 km con 48000 metri di dislivello è un’impresa, dal primo all’ultimo, ma soprattutto festa per questo ragazzo sloveno che 22 anni vincerà la maglia Gialla, il sogno di ogni ciclista.
Classifica della cronometro: primo Tadej Pogacar in 55’55”, secondi a 1’21” Dumoulin e Porte, quarto a 1’31” a Van Aert, quinto a 1’56” Roglic, sesto Cavagna a 1’59”, settimo Caruso a 2’29”, ottavo De La Cruz a 2’40”, nono Mas a 2’45” e decimo Rigoberto Urán a 2’54”.
Classifica maglia Gialla: primo Tadej Pogacar, secondo a 59″ Roglic, terzo a 3’30” Porte, quarto a 5’58” Landa, quinto a 6’07” Mas, sesto a 6’47” López, settimo a 7’48” Dumoulin, ottavo a 8’02” Urán, nono a 9’25” Yates e decimo a 14’03” Damiano Caruso, primo degli italiani.