Che fatica il Tour!

Una ricerca inglese ha appurato che sforzi ciclistici come quelli necessari per concludere il Tour de France alterano la funzionalità del corpo umano

Guardando i professionisti pedalare lungo le strade d’Oltralpe, in molti si saranno chiesti che effetto possa avere uno sforzo simile sull’organismo. A questa curiosità ha provato a rispondere un’indagine realizzata da un gruppo di ricercatore del Chelsea School Research Centre dell’Università di Brighton. I risultati ottenuti confermano quanto la maggior parte di noi ha sempre sospettato: il Tour de France costa una fatica terribile, in grado di compromettere il normale funzionamento dell’organismo umano.

Il team di ricercatori ha voluto condurre il proprio studio nella maniera più attendibile possibile. Dopo avere selezionato otto corridori disposti a fare da cartina al tornasole, gli studiosi hanno imposto ai volontari di ripercorrere le gesta compiute dai professionisti durante la competizione del 2007. L’ardita pattuglia, dunque, ha pedalato lungo il percorso del Tour di tre edizioni orsono, per un totale di 22 giorni di corsa e solo 2 di riposo.

Passo dopo passo, gli atleti sono stati seguiti dall’occhio attento del team scientifico, che ha misurato le loro prestazioni con un set di precisi strumenti (come gli elettromiografi) in grado di dare una valutazione esatta dello stato fisico e della flessibilità muscolare dei corridori.

Ebbene, lo sforzo della corsa in giallo ha avuto evidenti effetti sui ciclisti da esperimento. Innanzitutto, è risultata compromessa la capacità di contrazione dei muscoli estensori della gamba, inoltre si è dimostrata ridotta anche l’efficienza dei meccanismi elettrici che controllano la contrazione muscolare.

Poco utili, inoltre, si sono dimostrate le due soste di un giorno che vengono solitamente concesse agli atleti professionisti, giacché la funzionalità dell’organismo è risultata ristabilita esclusivamente dopo 48 ore.

Giancarlo Costa

Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006.