Chamonix vieta i lanci con la tuta alare dopo l’ennesimo morto
Sport estremo di tendenza ma pericolossimo, sono i lanci con la tuta alare o in inglese wingsuit, che quest’estate hanno visto ben 35 morti, di cui parecchi dei protagonisti di quest’attività. Fin dall’origine di questo sport, anche conosciuto come Base Jumping, ci sono state vittime eccellenti, come Patrick De Gayardon primo uomo simbolo di quest’attività.
Il russo Ratmir Nagimyanov, 32 anni, morto lunedì 3 ottobre schiantandosi contro un’abitazione disabitata, nelle vicinanze della stazione ferroviaria di Montenvers, che si era lanciato dai 3800 metri dell’Auguille du Midi. Questo incidente mortale ha fatto intervenire le autorità di Chamonix, visto che la caduta avrebbe potuto colpire una persona o un’auto invece di un muro di una casa.
Quindi il comune di Chamonix ha deciso di vietare la pratica di questa disciplina estrema. Il provvedimento resterà in vigore fino a quando non saranno fatte proposte concrete in termini di sicurezza, Da un gruppo di lavoro composto da praticanti del volo in tuta alare e in parapendio, il Comune si aspetta una regolamentazione di zone di lancio, linee di volo e luoghi d’atterraggio, oltre a un probabile divieto di sorvolo del centro città.