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A Ceresole Reale il camoscio è Zakarin, Polanc conserva la maglia Rosa


Ceresole Reale, la valle Orco e tutto il Canavese aspettavano questa tappa da un anno, anzi da 102 anni visto che mai il Giro d’Italia era arrivato su queste strade, e questa tappa non ha deluso. E’ stata la prima vera giornata in montagna con l’arrivo tra la neve del lago Serrù a quota 2250 metri, che se salterà il Gavia di martedì prossimo, rischia di essere la “Cima Coppi” del Giro d’Italia 2019. Anche il meteo ha dato una mano, le previsioni davano pioggia verso l’arrivo e invece c’era il sole. Migliaia di persone sono salite in bici o a piedi sulla strada del Nivolet, che entra nel cuore del Parco del Gran Paradiso. Gli “indiani”, come vengono chiamati dal gruppo gli spettatori sui tornanti delle tappe alpine, si sono posizionati soprattutto nei chilometri finali, quelli in cui i tornanti sono stati aperti dalle frese tra 2 muri di neve.

E alla natura forte di questa zona non potevano sottrarsi i corridori forti di questo Giro d’Italia: il russo Zakarin, che sarebbe un fuoriclasse se non ci fossero le discese, il basco Landa forse il corridore di maggior classe quando la strada sale e poi il duello tra i favoriti di questo Giro d’Italia, lo sloveno Primoz Roglic e il nostro campione, lo “Squalo dello Stretto” Vincenzo Nibali. Un duello non fatto solo di gambe e fiato, ma anche di tattica, di sguardi, di nervi, che sarà tale fino alla cronometro finale di Verona, sempre che a forza di marcarsi i due non si vedano poi scavalcati da quelli che, come nella giornata odierna hanno recuperato secondi e minuti. E onore alla maglia Rosa, lo sloveno Jan Polanc, che ha conquistato ieri la testa della classifica generale e oggi s’è difeso alla grande.

Ma applausi ci sono stati per tutti, da parte dello splendido pubblico di Ceresole, anche per chi è arrivato al limite del tempo massimo. D’altronde 198 km, con quasi 5000 metri di dislivello, e le salite del Col del Lys e soprattutto Pian del Lupo, da Santa Elisabetta a Frassinetto, prima della lunga salita finale, ben 44 km, con le pendenze da Noasca in poi che in alcune tratti sono quasi proibitive, non sono una passeggiata di salute. Speriamo solo di non dover aspettare altri 102 anni per rivedere i campioni del ciclismo sulle strade della Valle Orco.

Classifica di tappa

Vince la 13a tappa del Giro d’Italia, da Pinerlo a Ceresole Reale-Lago Serrù il russo Ilnur Zakarin. Seconda piazza a 35″ per Mikel Nieve, terzo a 1’20” Mikel Landa. Completano la top ten Richard Carapaz 4° a 1’38”, 5° Bauke Mollema a 1’45”, 6° Rafal Majka a 2’07”, 7° a 2’57” Primoz Roglic, 8° Vincenzo Nibali stesso tempo, 9° a 3’34” Pavel Sivakov e 10° a 3’50” Davide Formolo.

Classifica Generale

La classifica della Maglia Rosa vede in testa Jan Polanc con 2’25” di vantaggio su Roglic 2°, 2’56” su Zakarin 3°, 3’06” su Mollema 4°, 4’09” su Nibali 5°, 4’22” su Carapaz 6°, 4’28” su Majka 7°, 5’08” su Landa 8°, 7’13” su Sivakov 9° e 7’48” su López 10°.

In allegato le foto dell’arrivo al lago Serrù.

Giancarlo Costa

Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006.