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Campionati Mondiali MTB XCO: Martina Berta e Luca Braidot settimi, oro per il britannico Pidcock e la francese Ferrand Prevot


Due settimi posti di Martina Berta e Luca Braidot sono i migliori risultati ottenuti dalla Nazionale MTB nella specialità del Cross-Country (XCO)

Gara femminile

Grande partenza delle nostre azzurre Berta, Specia e Seiwald, che si trovano nelle prime dieci posizioni dopo il giro di lancio. La Berta, in terza piazza al primo primo passaggio alle spalle delle francesi Ferrand Prevot e Lecomte, viene raggiunta dalle avversarie Pieterse, Richards e Keller e, soffrendo l’alto ritmo a metà gara, perde le ruote delle dirette avversarie e si mantiene intorno alla 7ª posizione, concludendo la prova iridata nella Top-10. Oro per la formidabile francese Pauline Ferrand Prevot, dopo lo short Track dell’altro ieri, argento per la connazionale Lecomte.
Martina Berta: “È stata una gara molto dura, il percorso era molto veloce quindi c’era poco tempo per recuperare. Io ho provato a stare davanti con le prime ma dopo 2/3 giri ero veramente stanca. Giovedì allo short track non sono stata molto bene, avevo problemi di stomaco e ieri ero stanca. Ho cercato di recuperare più che potevo e posso essere soddisfatta di questo settimo posto, non posso recriminarmi nulla. Il passo del gruppettino per il podio era troppo alto e non riuscivo a stare con loro e nel momento in cui mi sono trovata da sola, ovviamente era difficile tenere il ritmo alto, soprattutto nella seconda parte dove stare a ruota avrebbe potuto aiutare parecchio. Ho perso un po’ lì ma oggettivamente le altre andavano di più. Il percorso aveva molti punti tecnici e impegnativi e soprattutto nell’ultima parte quando ha iniziato a piovere le paraboliche stavano diventando scivolose, e il terreno non dava molta confidenza. Se per gli uomini non asciuga, potrà influire sulla gara.”
Le altre azzurre in gara erano Seiwal 20ma, Teocchi 26ma, Specia e Cortinovis, ritiratasi in seguito ad una caduta.

Gara maschile

Partito dalla prima fila, Luca Braidot si posiziona sesto nella fila di testa allungata e la fine del primo giro vede un gruppo di 8 al comando. Dopo i primi attacchi, Luca perde qualche posizione ma non si da per vinto e, sorpassato da Pidcock, non molla la ruota dell’inglese che lo riporta nel gruppo al comando. In tre (Schurter, Sareous, Hatherly) rifanno il forcing, e diventa impossibile tenere il ritmo elevato. Al 5º giro, raggiunto dagli inseguitori, Luca resta con loro e termina il mondiale in 7ª posizione. Vittoria e titolo iridato per l’inglese Tom Pidcock, autore di una gara strepitosa, partito in quinta fila e distaccato di 35 secondi dopo il primo giro, fa un forcing deciso e riagguanta la testa della corsa a metà gara per non lasciarla più fino al traguardo. Argento per il neozelandese Gaze e bronzo per il mito della mountain bike, lo svizzero Nino Schurter.

Luca Braidot: “Sono un po’ deluso ma la gara è andata così, molto veloce. Ho avuto un piccolo problema tecnico subito al secondo giro e ho dovuto gestire la gara fino alla fine. Sono rimasto nel secondo gruppetto, sapendo di avere una buona condizione, e nell’ultimo giro sono riuscito a staccare quei 3-4 corridori che erano con me e guadagnarmi la 7° posizione. Speravo in una posizione migliore ma ci sono ancora 4 Coppe del Mondo e spero di dimostrare là la mia forma. Riguardo la polemica sull’ordine di partenza di Pidcock, Van der Poel e Sagan, non trovo corretto che l’UCI abbia cambiato le regole all’ultimo giorno, però è un onore correre con questi atleti, è importante che vengano a correre da noi e sono felice della loro presenza oggi. Pidcock è rientrato su di me veramente forte, aveva la gamba per vincere e l’ha dimostrato.
Gli altri azzurri in gara erano Daniele Braidot, 20°, Juri Zanotti, 25° e Nadir Colledani, 28°.

Fonte Fedeciclismo

Giancarlo Costa

Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006.