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Campionati mondiali Marathon, Celestino d’argento


Vince Lakata, Celestino a 5. Fra le donne oro alla svizzera Suss.

St.Wendel : I nuovi Campioni del Mondo Marathon sono l’ austriaco Alban Lakata e la svizzera Ester Suss, combattutissima la gara maschile con l’ Italia d’ argento con Mirco Celestino, secondo a 5 secondi da Lakata. L’ azzurro ha regolato una volata di gruppo.

Il Campionato Mondiale Marathon era scattato questa mattina alle 9:00 dalla cittadina di Sankt Wendel, nel sud ovest della Germania, vicino al confine con la Francia e il Lussemburgo. La manifestazione iridata si è svolta nell´ambito della St.Wendel Marathon. La prima partenza ha riguardato la gara femminile, 44 le ragazze iscritte, proveniente da 17 nazioni, per l’ Italia, schierata con la maglia azzurra la bergamasca del Lissone Mtb Michela Benzoni.

Alle 9:45 ha preso il via l’ attesissima gara maschile dove l’ Italia ha la speranza di riuscire ad inserire i propri bikers nel vivo della corsa. La squadra nazionale italiana schierata da Hubi Pallhuber è partita con i seguenti bikers Massimo De Bertolis, Mirko Celestino, Mike Felderer, Johann Pallhuber, Pierluigi Bettelli, Walter Costa, Oscar Lazzaroni e Jonny Cattaneo. Gli iscritti erano 126 provenienti da 29 nazioni. Ai nastri di partenza non c’ era Roel Paulissen che non ha potuto difendere il titolo conquistato lo scorso anno in Austria a Statteg. Il motivo ? Problemi con il doping, la Cannondale all’ inizio di luglio per questo motivo aveva rescisso il contratto.

Il percorso lungo 107,9 chilometri, presenta un dislivello di 2.556 metri ed è percorso nella sua interezza anche dalle donne. Come aveva detto ieri il C.T. Hubi Pallhuber : E’ molto veloce, adatto ai velocisti. Tra i favoriti sicuramente il nostro Mirko Celestino e Mike Felderer, i forti svizzeri Naeph e Sauser, l´austriaco Lakata e il tedesco Kurschat. Non è molto tecnico soprattutto nei primi 52 km, cambia un po´invece fino al 80esimo km circa, quando ci saranno tratti piú impegnativi con il maggior dislivello, i restanti km fino al traguardo saranno velocissimi, i biker li faranno ad una media di ca 30 km all´ora. Chi, in quel punto, non si troverá nel gruppo di testa, difficilmente riuscirá ottenere un buon piazzamento all´arrivo. Molto probabilmente sará un´arrivo all´insegna dello sprint…ma non si sa mai come andrá a finire,    

La corsa: Dopo poco meno di 23 chilometri percorsi, la corsa femminile vede al comando un gruppo di 32 ragazze che sono transitate dopo 56 minuti, la nostra Michela Benzoni per il momento fa parte del gruppo, dove ci sono tutte le migliori. Invece nello stesso punto la gara maschile vede al comando un gruppo di ben 42 biker, che sono transitati dopo 44 minuti. Vi sono due battistrada sudafricani Evans e Georges, con in terza posizione la maglia rossocrociata di Kugler. In questo gruppo ci sono Celestino, Felderer, Cattaneo e Pallhuber. C’è addirittura il rwandese Niyonshuti. Già staccati di una cinquantina di secondi un gruppo di sette bikers comprendente gli altri azzurri Bettelli, Lazzaroni e Costa affiancati da un ceco e due tedeschi, uno di questi ultimi era Kurschat, indicato ieri da Hubi Pallhuber come uno dei potenziali vincitori finali. Non è iniziata bene la corsa dei quattro colombiani che corrono in Italia, il primo a transitare in 72ª posizione era Botero affiancato da Caro.

Sono passate 2h7’43” e le ragazze hanno percorso 51 chilometri, quindi sono a metà percorso e al comando sono rimaste in diciotto, con il testa la tedesca Brandau seguita dalla britannica Bigham e dalla svizzera Suss. Ci sono tutte le migliori, Dahle, Klemencic, Spitz. Michela Benzoni è transitata con 26” di distacco. Grande scrematura nella gara maschile, quì gli uomini sono transitati dopo 1h42’17” con la maglia della Spagna indossata da Mantecon che guidava il gruppo composto dai sudafricani Stander e Evans, dagli svizzeri Naef, Sauser, Huber  e Kugler, dal tedesco Kass, dal francese Dietsch, dall’ altro spagnolo Hermida e dagli azzurri Celestino e Felderer. Un drappello di sette bikers insegue a mezzo minuto, adesso vi elenchiamo le posizioni degli altri azzurri in gara: 28° Hannes Pallhuber a un minuto e mezzo, 31° Johnny Cattaneo a due minuti e mezzo, 40° Costa con a ruota De Bertolis, 44° Bettelli e 47° Lazzaroni.

Inizia ora la parte del percorso che secondo il CT Pallhuber sarà la più tecnica, si tratta di trenta chilometri, infatti fino all’ ottantesimo chilometro il percorso si presenterà impegnativo, poi fino al traguardo ritornerà ad essere velocissimo.

Al 76° chilometro, quando sta per finire il tratto più impegnativo, la corsa femminile vede al momento un terzetto al comando, sono passate3h17′ e al comando c’è la maglia della Danimarca indossata da Annika Langvad che è affiancata da una delle favorite ossia la Svizzera Ester Suss e dalla slovena Blaza Klemencic, ad un minuto inseguono le tedesche Spitz (campionessa in carica) e Brandau. Quinta da sola la Dahle. Michela Benzoni transita in 21ª posizione a dieci minuti dalle battistrada.

Quì passano poi gli uomini, dopo 2h42′ 29” e al comando c’è un ulteriore selezione, restano solo nove bikers, e il battistrada è il tedesco Karl Platt che nella parte più impegnativa del percorso è riuscito a rientrare sul gruppo al comando. Lo affiancano gli svizzeri Naef e Sauser, il francese Dietsch, il sudafricano Stander, gli spagnoli Hermida e Mantecon, l’ altro tedesco Kass e l’ azzurro Mirco Celestino. A solo dieci secondi insegue da solo l’ altro svizzero Huber, a mezzo minuto il tedesco Bohme e lo svizzero Kugler. Seguono da soli gli austriaci Markt e Lakata e dopo un minuto e mezzo sfila un gruppetto guidato da Mike Felderer. Il terzo azzurro è ancora Hannes Pallhuber risalito in 25ª posizione.

A sette chilometri dal traguardo, ricordiamo che la gara è lunga ben 107 km, passa da sola in 4h15’47” la svizzera Ester Suss che è un passo dal titolo mondiale, inseguono a due minuti e mezzo la tedesca Sabine Spitz e la sorprendente danese Annika Langvad, si giocano l’ argento e il bronzo. A quasi sette minuti, la quarta, la tedesca Brandau. E sul traguardo è proprio la maglia della Svizzera che compare per prima e infatti quest’ anno la medaglia d’ Oro la conquista Ester Suss che chiude trionfalmente i 107 chilometri in 4h33’46”, medaglia d’ argento alla Germania con Sabine Spitz che taglia il traguardo dopo 1′ 56”, era lei che aveva vinto l’ anno scorso a Statteg in Austria. Sorprendente medaglia di bronzo alla danese Annika Langvad, che taglia la linea d’ arrivo dopo 2′ 53”. Ventunesima posizione per l’ azzurra Michela Benzoni.

Radio corsa a sei chilometri dal traguardo annuncia che al comando con una manciata di secondi di vantaggio c’è la maglia dell’ Austria indossata da Alban Lakata, lo scorso anno medaglia d’ argento in casa a Statteg. Attenzione sempre radio corso segnalata che ad una manciata si secondi c’è un gruppetto all’ inseguimento e c’è anche una maglia azzurra quella di Mirco Celestino. Grandissima attesa da parte del pubblico assiepato all’ arrivo, ecco spuntare da sola la maglia austriaca ed è Alban Lakata a trionfare dopo 107 chilometri di gara in 3h49′ 55′ ad una media elevatissima (28,165 km/orari). Passano pochi istanti e alle spalle di Lakata spunta un gruppo di bikers pronti a giocarsi in volata la medaglia d’ argento, e quì l’ esperienza della strada è utile a Mirko Celestino che regala il secondo posto all’ Italia, regolando allo sprint il sudafricano Burry Stander (bronzo), gli svizzeri Naef e Sauser e lo spagnolo Hermida che a quanto pare si difende bene anche nelle marathon.

Dopo l’ argento all’ Europeo, Mirko Celestino ne regala un secondo all’ Italia, questa volta al Mondiale. Per la prima volta gli svizzeri sono rimasti esclusi dal podio. Era ora, ci avevano un pò stufato anche se bisogna ammettere che sono fortissimi. 14° il secondo azzurro Mike Felderer arrivato dopo 4′ 43”, 24° Pallhuber, 27° De Bertolis, 30° Costa, 57° Lazzaroni, 58° Bettelli. Non ha concluso la corsa Johnny Cattaneo.

Giancarlo Costa

Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006.