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2/Adrenalina per sport: il base jumping


Lanciarsi nel vuoto da ogni superficie, urbana e naturale, confidando nel paracadute. Una sfida coraggiosa e, in molti Paesi, ai limiti della legge

La ricerca del limite, a volte, porta a non tenere nella giusta considerazione la legge. Capita così che all’adrenalina data dalla pratica di una specialità estrema si aggiunga quella della sfida lanciata alle norme cui tutti si devono attenere. Giusto o sbagliato che sia, il base jumping gode di questo fascino.
Fratello maggiore e ancora più spericolato del bungee jumping, il base jumping consiste nel lanciarsi nel vuoto da varie superfici, utilizzando un paracadute per atterrare con dolcezza. Le piattaforme che di solito vengono utilizzate per i lanci sono indicate già dal nome della specialità, che altro non è che un acronimo in inglese. Base, infatti, sta per Buliding (edifici), Antennas (torri o simili), Span (ponti) ed Earth (scogliere o altre tipi di formazioni naturali).
Il base jumping è un’attività molto pericolosa. Dal 1981 al 2007, nel mondo, circa 120 persone sono morte cercando di compiere un’impresa troppo ardita. Data l’elevato tasso di rischio, quindi, in molti Paesi del mondo questa pratica sportiva è stata dichiarata illegale, nonostante l’introduzione delle tute alari abbia notevolmente accresciuto il livello di sicurezza. 
Il padre moderno della disciplina, colui che ha contribuito a farla assurgere al livello di sport, è Carl Boenish. Nel 1978, filmando i propri lanci, Boenish diede la spinta decisiva al base jumping, promuovendolo in tutto il mondo. La discipina, tuttavia, era già praticata agli inizi del Novecento: nel 1912, per esempio, Frederick Law si lanciò dalla Statua della libertà.
L’Italia ha dato i natali a uno dei basejumper più famosi del mondo: Giovanni Carta, sardo di Alghero emigrato negli Stati Uniti a 12 anni e naturalizzato statunitense (nel mondo lo conoscono come John Carta). Scomparso nel 1990, all’età di 44 anni, il paracadusta ha firmato la sua impresa più folle nel 1981, lanciandosi dalle Torri Gemelle. A terra trovò ad attenderlo i poliziotti, che lo arrestarono e comminarono una sanzione di 50 euro. Ma avrebbe potuto un uomo capace di fare tanto lasciarsi intimorire dalla divise? Il rapporto stilato dai poliziotti recita: Mr. Carta ha dichiarato di avere fatto tale impresa per sport ed ha scelto il World Trade Center poiché offriva la migliore sfida possibile, ha aggiunto di avere 12 anni di esperienza come paracadutista. Pazzi, pazzi base jumper!

Giancarlo Costa

Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006.