150 anni del Club Alpino Italiano, auguri e complimenti al CAI
Di Giorgio Pesenti
La montagna maestosa e silenziosa, può essere una madre accogliente, rifugio per la nostra anima ma è impietosa con chi, con superbia la sfida e non la rispetta. La Montagna è mia maestra di vita …
Auguri al Club Alpino Italiano: un’associazione che ha tracciato una via lunga 150 anni, e ancora cammina verso sempre nuove vette di passione in montagna e moderni orizzonti di condivisione per nella comunità!
La storia del CAI inizia il 12 agosto 1863, in montagna, sul Monviso.
Infatti quel giorno Quintino Sella, ministro delle finanze dell’allora appena nato Regno d’Italia, i nobili piemontesi Paolo e Giacinto Ballada di Saint-Robert e il deputato calabrese Giovanni Barracco raggiungono la vetta, realizzando così la prima salita assoluta italiana. L’impresa, se fu notevole sportivamente, fu anche simbolicamente “piantare una bandiera”, quella del nuovo stato italiano, in un campo, l’alpinismo, in cui gli inglesi la facevano da padroni. Di fatto, fu una mossa volta a celebrare la nascita del Regno d’Italia, della sua unità e di un sentimento nazionale. Sulla forte spinta dell’entusiasmo che aveva accompagnato l’impresa, qualche mese dopo fu fondato il Club Alpino che presto diverrà Club Alpino Italiano.
La data ufficiale di nascita è il 23 ottobre 1863 nel Castello del Valentino a Torino. Il primo presidente sarà il barone Ferdinando Perrone di San Martino e non Quintino Sella, contrariamente a quanto di solito si crede. Quest’ultimo ne fu invece il principale e più deciso promotore. Fin dai primi anni, con l’aumento degli iscritti e in particolare della loro diffusione su tutto il territorio italiano, si costituiscono le sezioni territoriali e inizia così la storia del CAI che prosegue fino ad oggi. Sono diverse le radici più storiche del CAI nate nell’Ottocento: Torino (1863), Aosta (1866), Varallo Sesia (1867), Firenze (1868), Napoli (1871), Sondrio (1872), Bergamo (1873), Biella (1873), Milano (1873), Roma (1873), L’Aquila (1874), Lecco (1874), Verbano (1874), Brescia (1875), Catania (1875), Como (1875), Palermo (1877), Cagliari (1879), Catanzaro (1879), Ligure Genova (1880), Cremona (1888), Monza (1899), Venezia (1890), Caltanisetta (1894).