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La richiesta di riapertura dei rifugi di montagna

Le Associazioni di rifugisti, insieme a Uncem (Unione Nazionale dei Comuni e Comunità Montane) e ai Comuni hanno chiesto al Governo la possibilità che i rifugi, alpini ed escursionistici, possano essere inseriti tra i codici attivi non con fini turistici, ma esattamente con le stesse modalità operative di alberghi e ristoranti.
I rifugi alpini e i rifugi escursionistici sono in maggioranza identificati con codice Ateco 55.20.3 e descrizione rifugi di montagna. In molte regioni italiane, i rifugi possono effettuare servizio di ristorazione sia interna, agli ospiti delle camere, sia esterna agli escursionisti di giornata.
Nella realtà delle piccole comunità alpine sono, insieme ad altre strutture di tipo extra alberghiero, molto spesso sostitutivi degli alberghi.

Le Associazioni di rifugisti, insieme a Uncem e ai Comuni hanno chiesto al Governo la possibilità che i rifugi, alpini ed escursionistici, possano essere inseriti tra i codici attivi non con fini turistici, ma esattamente con le stesse modalità operative di alberghi e ristoranti per poter essere messi in condizione di offrire i servizi di take-away e ospitalità.
Questa azione comunque non vedrà come conseguenza l’apertura di tutti i rifugi, ma di quella parte che pensa di poter offrire un servizio ragionevole e responsabile adatto alle circostanze contingenti o richieste, evidenzia l’Agrap, Associazione dei Rifugisti del Piemonte.

Giancarlo Costa

Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006.