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Il CAI lavora perché quest’estate i rifugi possano riaprire


Faremo di tutto, intervenendo nelle sedi istituzionali e mettendo a disposizione risorse per la riapertura, precisa Antonio Montani, vicepresidente del CAI e responsabile dei rifugi.
Pur essendo vero che possono esserci difficoltà a riaprire i rifugi, soprattutto quelli di alta quota, deve essere chiaro che il Club Alpino Italiano si è attivato e sta lavorando per scongiurare questa ipotesi, così Antonio Montani, il vicepresidente del Cai e responsabile dei rifugi commenta l’articolo pubblicato il 18 aprile, sulla testata La Repubblica: L’estate in montagna senza rifugi, a firma di Giampaolo Visetti.
E precisa: Faremo di tutto, sia intervenendo nelle sedi istituzionali per spiegare la differenza che c’è tra rifugio e albergo, sia mettendo a disposizione delle sezioni e dei rifugisti tutte la risorse disponibili per poter contribuire alla riapertura delle strutture.

Le modalità della riapertura dei rifugi dipenderanno anche dalle future disposizioni normative sulla Fase 2 dell’attuale emergenza sanitaria. Il Cai farà quindi la propria parte sostenendo sezioni e rifugi per affrontare questa difficile situazione e per arrivare alla riapertura il prima possibile.
Perché, come scrive correttamente il giornalista: i rifugi hanno una lunga storia, le famiglie dei gestori sono lì per passione.

Sono persone che hanno deciso di dedicare la loro vita a un progetto d’amore, quello per la montagna, e che il Club alpino italiano non lascerà mai sole.
Rifugisti non rifugiati sottolinea il Presidente del CAI Torino, Gianluigi Montresor. Rifugisti è il neologismo affettuoso con cui noi del CAI parliamo dei gestori dei nostri rifugi. Inutile aggiungere apprezzamenti ed elogi che già Antonio Montani ha espresso egregiamente. Rifugiati è invece il nome che il correttore automatico del computer si ostina ogni volta a cambiare…
Ma perchè i nostri amati Rifugisti non diventino, ahimè, dei Rifugiati occorre che tutti noi ci diamo da fare – attenendoci ovviamente a quanto le autorità decideranno tra queste il CAI – per sostenerli concretamente, facendoli diventare una meta obbligata delle nostre escursioni, tenendo con loro il contatto costante, studiando d’intesa con loro ogni iniziativa che serva a preservare questo patrimonio straordinario, fatto non solo di strutture ma di persone che non finiremo mai di ringraziare conclude Montresor.

Fonte caitorino.it

Giancarlo Costa

Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006.