Autobus ecologici a Torino: il trasporto pubblico promesso e quanto realizzato
Quando tre anni fa si insediava a Torino Chiara Appendino abbiamo elencato su bici.news le promesse elettorali riguardanti i trasporti, la mobilità elettrica e la ciclabilità fatte dalla neosindaca. Oggi facciamo un primo bilancio di quanto fatto a favore del trasporto pubblico con un occhio alla sostenibilità ambientale.
Autobus
Una buona notizia per il trasporto pubblico elettrico su gomma: un bando per l’acquisto di 16 autobus nuovi di zecca è stato vinto dalla compagnia cinese BYD a novembre 2016 e 8 di questi autobus bianchi lunghi 8 metri e mezzo hanno iniziato a muoversi silenziosamente per la città grazie ai fondi del Ministero dell’Ambiente e della Regione.
Nel frattempo però 74 nuovi mezzi a combustione entreranno in servizio e la GTT segnala che altri per 40 autobus a metano sarà indetta una gara. Dei nuovi acquisti però solo il 12% sarà elettrico mentre il 30% sarà a metano, lasciando il primato assoluto al caro vecchio diesel attenuando il “rinnovo del parco veicolare” in favore di veicoli a emissioni zero per un meno sostenibile uso dei mezzi euro 6.
Tram
Nel programma elettorale del 2 giugno 2016 si faceva riferimento all’acquisto di nuove motrici tranviarie, al ripristino dei binari e incremento linee (slide 21), acquisti che ad oggi non risulta siano stati effettuati. L’azienda di trasporto ha anzi soppresso la linea 6 che collegava il campus Einaudi con Porta Nuova perché “sottoutilizzata”, decidendo di sostituirla con una linea di autobus e reimpiegando i tram su altre linee.
Le uniche voci di spesa che risultano dalla piattaforma di analisi dei bandi ContrattiPubblici.org aver coinvolto i tram nei contratti attivi dal 2017 è la manutenzione dell’esistente, lavori e acquisto componenti per 5 milioni e 690 mila euro. L’acquisto dei tram è stato nuovamente promesso dalla sindaca entro il 2021.
Metropolitana
Dall’inaugurazione del 2006 al 2015 la metropolitana automatica di Torino ha visto aumentare il numero di passeggeri da 7.880.000 a 41.180.000 dimostrandosi uno dei mezzi pubblici più efficienti per raggiungere punti nevralgici della città come le stazioni ferroviarie di Torino Porta Susa e Porta Nuova, il centro espositivo del Lingotto e per facilitare l’accesso al polo ospedaliero della Città della Salute.
La linea 1 della metropolitana è in via di estensione verso Ovest e raggiungerà due fermate (Italia 61 e Bengasi) mentre la linea 2 ha avuto un iter più travagliato arrivando solo l’anno scorso all’annuncio del percorso.
Un report dell’Osservatorio Conti Pubblici italiani dell’Università Cattolica conferma come a fronte di un aumento del numero dei passeggeri/anno da 22,9 milioni nel 2010 a 41,1 milioni del 2015 la metropolitana abbia visto aumentare il rapporto fra ricavi dai biglietti e abbonamenti e sussidi al trasporto pubblico mentre per i mezzi di superficie questo rapporto è rimasto invariato.
Ciò significa che più la metropolitana viene usata ed estesa, più il trasporto pubblico diventa economicamente sostenibile e pagato da chi effettivamente lo usa. La metropolitana automatica di Torino, sostiene il rapporto, ha un costo unitario di produzione di 4,2 contro i 6,4 di tram e autobus.