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Superenduro 2009: bene la gara di San Bartolomeo, ma pasta party, rifornimenti e assistenza sul percorso dov’erano?!?


Come tutti ben sapete ieri si è corsa la prima gara del Superenduro 2009, c’era grande attesa per questa serie di eventi, un pò per la buona promozione che è stata fatta in questi mesi invernali e un pò per la curiosità che si è creata nell’ambiente delle ruote grasse, fatto sta che si può dire senza ombra di dubbio che la prima prova sia stata un successo con più o meno 250 iscritti; un dato che se paragonato alla media di iscritti della scorsa stagione, circa 80-100, non fa che confermare le aspettative e il buon lavoro svolto.

Ieri eravamo presenti con il nostro team sul percorso e ci siamo gustati la bella giornata di sole sui sentieri di San Bartolomeo, abbiamo seguito la gara con attenzione e abbiamo parlato anche con diversi biker prima e dopo la gara per sentire le loro impressioni sul percorso, le difficoltà e i servizi messi a disposizione dall’organizzazione.

Se da una parte tutti sono stati concordi nel dire che l’anello di gara era a dir poco perfetto come difficoltà, trasferimenti e tipo di percorso; dall’altra abbiamo potuto riscontrare non poche lamentele per quanto riguarda l’assistenza ai partecipanti, la segnalazione del tracciato in corrispondenza di incroci e deviazioni, i rifornimenti prima delle prove speciali e non ultimo il pacco gara.

Ma andiamo con ordine, come prima cosa era stato fatto sapere nei giorni precedenti la gara che le ragazze non avrebbero pagato l’iscrizione, non sappiamo i motivi esatti, ma è facile immaginare che fosse per incentivare tutte le biker italiane ad avvicinarsi a questa disciplina e se aggiungiamo che ieri era la festa della donna, un’altra scelta non sarebbe stata più azzeccata. Cosa è successo però? Semplice, le poche ragazze iscritte hanno dovuto pagare la quota di iscrizione per prendere il via alla gara, fortunatamente però al termine sono stati restituiti loro i soldi. Di certo ci si sarebbe potuti risparmiare la (quasi) figuraccia.

Parlando invece del pacco gara, beh è presto detto: 30 euro di iscrizione per chi si era preiscritto e 35 euro per i ritardatari per ricevere nel pacco gara una lattina di RedBull e un sacchettino di biscotti; quasi tutti i biker con cui abbiamo parlato erano concordi nel dire che non si prende parte ad una gara per il pacco gara, ma ci si aspetta almeno di trovare un servizio di assistenza degno della (cara) quota d’iscrizione, parlando in termini pratici: un pasta party sostanzioso, un servizio docce funzionante (sarebbe bello fosse anche pulito ma se passano prima di noi 100 persone…diciamo che ci accontentiamo dell’acqua calda), un minimo di rifornimento alla partenza delle speciali, non si chiede molto ma almeno un pò di acqua e per finire, non da meno, un’assistenza medica più presente.

A San Bartolomeo purtroppo queste cose sono mancate o non sono state gestite nel modo migliore, come già detto nel pacco gara una lattina di RedBull e dei biscotti, il pasta party finale era in una pizzeria del paese e consisteva in una lattina di una bibita a scelta e un trancio di pizza. I rifornimenti all’inizio delle speciali in realtà c’erano (anche se esigui) ma sono stati gestiti in modo pessimo, alla partenza della seconda e della terza speciale è stato allestito un rifornimento nel bagagliaio di una panda e consisteva in qualche confezione di acqua e qualche crostatina senza nessun controllo da parte di personale dell’organizzazione.

Ora potete immaginare voi cosa si è scatenato dopo l’arrivo dal trasferimento, la classica azzuffata all’italiana alla caccia di qualcosa da prendere a tutti i costi e gli ultimi arrivati come al solito sono rimasti a bocca asciutta grazie all’onestà e la correttezza dei primi avventori del rifornimento che si preparavano per la discesa con due o tre bottigliette d’acqua nello zaino o in tasca e la bocca piena di crostata!

Mi piacerebbe sapere solo una cosa: ma era davvero così difficile mettere una persona dell’organizzazione a vigilare sull’educazione dei concorrenti? È vero che la stragrande maggioranza dei partecipanti tutte persone adulte e padri di famiglia, ma quando si è in trance agonistica si diventa delle belve e non si ragiona più!!!

Capitolo docce: in molti finita la gara, si sono spostati per andare a togliersi di dosso fango, polvere e sudore e cos’hanno trovato? L’area docce già chiusa, non aggiungo altro.

L’assistenza sul percorso è stato un altro tasto dolente, sia come assistenza medica che come assistenza logistica, partiamo dalla prima: alla partenza della prima speciale un ragazzo, appena partito ha sbagliato il primo salto prendendo una bella botta e dovendo rinunciare a proseguire la sua gara, la botta è stata decisamente forte e ha avuto immediato bisogno di assistenza, speriamo per lui che non sia niente di grave e gli auguriamo di rimettersi presto e di ritrovarlo alla prossima tappa, ma l’assistenza non c’è stata, o meglio è stata piuttosto lenta, ma se il malcapitato si fosse fatto davvero male, cosa si faceva? lo si lasciava rantolare in terra dal dolore?!?!

Per quanto riguarda la segnalazione del percorso non è andata troppo meglio, in molti durante le speciali si sono trovati fuori traccia o hanno sbagliato a inboccare i sentieri, dovendo chiedere ai numerosi spettatori presenti quale fosse la direzione corretta, la cosa che fa sorridere è che erano presenti anche diversi volontari della protezione civile che in alcuni casi non sapevano quale fosse l’alternativa corretta in caso di biforcazione e in altri si limitavano a stare seduti al sole a fermare le pochissime macchine in transito.

Per concludere credo (crediamo, noi di MTBpassion.it) che la gara si possa dire riuscita ma che queste carenze dal punto di vista logistico e di organizzazione siano ben più gravi di un percorso non perfetto dal punto di vista tecnico, speriamo di trovare nelle prossime tappe maggior qualità per questi servizi di contorno e che anche i ragazzi di San Bartolomeo la prendano come esperienza per la prossima stagione e curino maggiormente questa parte, magari anche il comitato del circuito stesso potrebbe mettere dei vincoli di regolamento per gli organizzatori di tappe SPRINT.

Giancarlo Costa

Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006.