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Tour del Monte Bianco Edi Consolo al Museo Nazionale della Montegna dal 12 ottobre al 9 dicembre


Il Museo Nazionale della Montagna presenta la mostra Tour del Monte Bianco. Edi Consolo, dedicata al noto alpinista e disegnatore che dagli anni Cinquanta del Novecento si dedicò soprattutto all’ideazione e sviluppo di un’avanzata tecnica di illustrazione delle stazioni sciistiche alpine, finalizzata alla realizzazione di materiali grafici di promozione turistica.
Edoardo Gabriele Alois Consolo, in arte Edi, nasce a Roma nel 1908 da una agiata famiglia ebraica. Inizia l’attività di disegnatore negli anni Cinquanta, nell’ambito della propaganda turistica di montagna, quando finita la guerra – in cui da appassionato alpinista mise lo scialpinismo al servizio della Resistenza –, durante le persecuzioni razziali, perde tutti i suoi averi e il lavoro.

Nel 1960 disegna le sue prime carte orbitali, rappresentazioni del terreno visto come da un velivolo, pensate come minicarte turistiche e pieghevoli di rapida consultazione che tuttavia non rinunciano all’accuratezza e al dettaglio. Un’originale svolta nel campo della cartografia tradizionale, di cui il sistema orbitale mantiene la precisione dei dati tecnici, grazie all’impiego di un apposito regolo delle altitudini, e l’evidenza del panorama, che con le sue linee e i suoi colori agevola la lettura.

Per le sue “invenzioni” Consolo perfeziona e brevetta diversi strumenti come il prospettografo e il simulatore orbitale, da lui scherzosamente chiamato “acchiappamosche”. Una macchina dada, più che un marchingegno, che rimanda a un mondo interiore oltre a essere uno strumento tecnico d’alta precisione.
Nella sua lunga attività realizza numerosi panorami estivi e invernali delle principali montagne europee, in cui fa coesistere elementi matematici con la sua visione interiore della montagna fatta di colori e grafismi. Tra questi la nota serie Tour du Mont Blanc, concepita come parte di un libro turistico realizzato in collaborazione con l’alpinista francese Gaston Rébuffat.

L’esposizione prende in considerazione le opere dedicate al Monte Bianco acquisite dal Museomontagna nel 2003 alla morte del disegnatore, integrate per l’occasione da altre messe a disposizione dalla famiglia e che entreranno contestualmente a far parte del patrimonio del Museo.
L’iniziativa è concepita come contributo del Museomontagna alla promozione della candidatura dell’Alpinismo a Patrimonio immateriale dell’Umanità. Nata nel 2011 nell’ambito della collaborazione tra i comuni di Courmayeur e Chamonix-Mont-Blanc e fin da subito patrocinata anche da Walter Bonatti, l’idea si è da tempo tramutata in un progetto, sostenuto dal Club Alpino Italiano, dalla Fédération Française de la Montagne et de l’Escalade, e dal Club Alpino Svizzero, oltre che dai tre rispettivi Stati alpini. Inizialmente, nella vicenda ha giocato un ruolo di primo piano il Monte Bianco, nelle fasi successive la proposta si è allargata alle montagne di tutto il pianeta. Per l’Italia, nella formulazione della proposta è stato fondamentale l’apporto del Museo Nazionale della Montagna, da sempre depositario di un cospicuo patrimonio di oggetti, studi e documentazione sulla frequentazione alpinistica delle alte terre d’Europa. Attualmente la candidatura è in fase di istruttoria tecnica presso l’UNESCO.

Fonte u.s. Museo Montagna

Giancarlo Costa

Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006.