Immenso Nibali, vince il Lombardia
Teniamocelo stretto Vincenzo Nibali, il nostro campione di ciclismo degli ultimi dieci anni, uno dei più grandi di sempre. Qualche volta cade, come nella discesa delle Olimpiadi di Rio, perché voleva l’oro olimpico e non un’altra medaglia, ma poi si rialza sempre. Un corridore mai domo, che sa inventare su ogni terreno. E dopo il terzo posto del Giro, il secondo della Vuelta vince il suo secondo Lombardia, 250 km con 4000 metri di dislivello da Bergamo a Como, una corsa da duri e quando il gioco si fa duro lo “Squalo dello Stretto” c’è sempre, come nella tappa del doppio Stelvio di quest’anno.
La sua cinquantesima vittoria, la seconda al Lombardia, è nata lasciando sfogare gli altri corridori sul Ghisallo e sul Muro di Sormano, per poi attaccare nelle ultime due salite del Civiglio e del San fermo della Battaglia, buttandosi in discesa disegnando curve, come nella vittoria del 2015, stesso finale e stesso risultato finale. Nel finale sul Civiglio era il francese Thibaut Pinot il primo a scattare, risponde Pozzovivo, ma quando Nibali parte è un’altra musica. Vanno via insieme e poi appena inizia la discesa cerca e riesce a staccare il francese che ama l’Italia e lo rivedono al traguardo.
La festa per lo Squalo è completata, per il ciclismo italiano, con il terzo posto di Gianni Moscon, che regola il gruppetto dei sopravvissuti alle salite finali, con Pinot, Quintana e Aru, mentre sul secondo gradino del podio sale il francese Julian Alaphilippe a 31”. Completano la top ten stellare 4° Alexis Vuillermoz, 5° Pinot, 6° Domenico Pozzovivo, 7° Fabio Aru, 8° Mikel Nieve, 9° Nairo Quintana e 10° Sergei Chernetckii.