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Il Convegno italiano di Ornitologia è in corso a Torino e a Racconigi fino al prossimo 1 ottobre


Per la terza volta (dopo Torino – 1991 e Varallo Sesia – 2005) la Regione Piemonte accoglie, grazie anche all’indispensabile collaborazione fra il GPSO (Gruppo Piemontese Studi Ornitologici F.A. BonelliOnlus) e il CISO (Centro Italiano Studi Ornitologici Onlus), il Convegno italiano di Ornitologia scientifico che è in svolgimento a Torino e a Racconigi (CN) dal 27 settembre e terminerà domenica 1 ottobre 2017.

Sono passati ormai ben 36 anni dalla prima edizione tenutasi ad Aulla nel 1981 ma oggi, più che mai, il convegno è un evento che rappresenta un’occasione unica per fare il punto sulla ricerca ornitologica in Italia e, al contempo, un’opportunità per scambi di opinioni e avvio di discussioni e collaborazioni.
L’Italia può vantare una lunga tradizione di studi naturalistici e, nei secoli scorsi, era all’avanguardia proprio in quelli ornitologici.
In Piemonte fu Franco Andrea Bonelli, nativo di Cuneo che, nell’800, gettò le basi dell’ornitologia regionale con le prime raccolte ornitologiche universitarie torinesi. Per questo è a lui che è intitolato il GPSO.

Data l’importanza dell’evento, la Regione Piemonte ha dato il patrocinio al convegno e ha provveduto alla pubblicazione dei relativi atti che però raccoglieranno solo i riassunti dei contributi. In questo modo resterà una traccia dei contenuti presentati ma, al tempo stesso, si incentiveranno gli autori a pubblicare i risultati definitivi delle loro ricerche su riviste del settore.
Il nutrito elenco di contributi presenti nel programma, presentati sotto forma di relazioni a invito, comunicazioni o poster, lascia già presagire che sarà un meeting di alto livello scientifico e interesse culturale.

D’altronde, nello scorso decennio le ricerche di italiani in campo ornitologico sono notevolmente aumentate e di conseguenza il numero di pubblicazioni sul tema, anche su riviste straniere. Ne è una dimostrazione che a oggi sono già 237 gli iscritti al convegno: saranno presentati ben 220 contributi tra comunicazioni orali e poster, redatti da 634 autori (moltissimi sono a firma multipla, il che dimostra l’interscambio di collaborazioni).
L’evento vanta inoltre il più alto numero di ospiti internazionali nella storia dei Convegni italiani di Ornitologia e i relatori stranieri, provenienti da America, Finlandia, Francia, Regno Unito e Spagna, daranno lustro alle sessioni scientifiche con conferenze plenarie.
Durante l’evento i congressisti avranno la possibilità di praticare birdwatching con escursioni sul campo e, nella giornata di venerdì 27 settembre pomeriggio, si sposteranno dal centro di Torino al Centro Cicogne e Anatidi di Racconigi, per visitare la zona umida ricreata e il vicino parco del Castello omonimo, entrambe facenti parte del Sito di Interesse Comunitario (SIC IT1160011) Parco di Racconigi e boschi lungo il torrente Maira.
Concluderà la serata la tradizionale cena sociale, che si terrà presso il Castello dei Solaro, nel vicino comune di Villanova Solaro.

Le sessioni scientifiche si concluderanno invece sabato 30 settembre, mentre il 1 ottobre sarà dedicato ancora alle escursioni, questa volta proprio in alcuni parchi regionali: una al Bosco dell’Alevè, facente parte del Parco del Monviso, e l’altra in Valle Gesso della Barra e al Centro Uomini e Lupi, nel Parco Alpi Marittime.

L’importanza della ricerca per la tutela alla biodiversità

Per i non addetti ai lavori, molti degli argomenti affrontati durante questo convegno scientifico potranno forse apparire troppo teorici, ma bisogna sottolineare che proprio tali conoscenze sono fondamentali per la conservazione della nostra avifauna e della natura e sono tra quelle che permettono di giustificare la protezione di nuove aree naturali, di particolare interesse naturalistico.
La stessa politica regionale per la tutela della biodiversità ha tratto grande ispirazione da queste ricerche; basti pensare alla protezione delle colonie di aironi (garzaie), ai progetti di reintroduzione della Cicogna bianca, primo e fondamentale esempio a livello italiano, del Gipeto, e in generale alle aree protette, alle ZPS e ai SIC della Regione, per i quali le conoscenze ornitologiche sono state una prima ed importante guida per definirne collocazione e confini.
Ma per poter esser certi che le varie attività di conservazione siano efficaci, è necessario un continuo monitoraggio delle situazioni, che tenga conto anche dei cambiamenti ambientali e climatici in atto.
Per questo, accanto agli ornitologi professionisti, è particolarmente confortante vedere una crescita continua di appassionati della materia e semplici cittadini, che mettono a disposizione con entusiasmo il loro tempo libero per progetti di ricerca sempre più estesi e qualificati.

Fonte Piemonte Parchi

Giancarlo Costa

Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006.