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Chamonix vieta i lanci con la tuta alare dopo l’ennesimo morto


Sport estremo di tendenza ma pericolossimo, sono i lanci con la tuta alare o in inglese wingsuit, che quest’estate hanno visto ben 35 morti, di cui parecchi dei protagonisti di quest’attività. Fin dall’origine di questo sport, anche conosciuto come Base Jumping, ci sono state vittime eccellenti, come Patrick De Gayardon primo uomo simbolo di quest’attività.

Il russo Ratmir Nagimyanov, 32 anni, morto lunedì 3 ottobre schiantandosi contro un’abitazione disabitata, nelle vicinanze della stazione ferroviaria di Montenvers, che si era lanciato dai 3800 metri dell’Auguille du Midi. Questo incidente mortale ha fatto intervenire le autorità di Chamonix, visto che la caduta avrebbe potuto colpire una persona o un’auto invece di un muro di una casa.

Quindi il comune di Chamonix ha deciso di vietare la pratica di questa disciplina estrema. Il provvedimento resterà in vigore fino a quando non saranno fatte proposte concrete in termini di sicurezza, Da un gruppo di lavoro composto da praticanti del volo in tuta alare e in parapendio, il Comune si aspetta una regolamentazione di zone di lancio, linee di volo e luoghi d’atterraggio, oltre a un probabile divieto di sorvolo del centro città.

Giancarlo Costa

Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006.