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L’Arrampicata Sportiva diventa sport olimpico alle prossime Olimpiadi di Tokyo 2020


Il Movimento Olimpico compie così la più grande rivoluzione dalla nascita dei Giochi moderni, aprendo le porte a 5 nuovi sport senza ridurre quelli esistenti: karate, skateboarding, surfing, baseball/softball e appunto l’arrampicata sportiva. L’ingresso di queste discipline, come sport aggiuntivi rappresenta, come ha detto lo stesso Franco Carraro, relatore per il CIO “un incredibile sforzo di allargare l’evento olimpico a sport innovativi ed emozionanti, per il Giappone e per tutta la comunità internazionale.”. Ricordiamo infatti che l’inclusione di questi nuovi sport aggiungerebbe 18 eventi e 474 atleti al programma olimpico di Tokyo.

“Sono veramente felice che l’Arrampicata Sportiva potrà partecipare ai Giochi di Tokyo – ha detto il presidente della Federazione Internazionale di Arrampicata Sportiva Marco Scolaris -. Le Olimpiadi sono state il nostro sogno da quando è nata, nel 2007, la Federazione Internazionale, e il duro lavoro che abbiamo svolto in questi anni alla fine ha portato al risultato sperato. Voglio ringraziare i membri del CIO che con la loro decisione offrono al nostro sport l’opportunità di farsi conoscere ed apprezzare.”

Queste le tappe che hanno portato alla storica decisione. Nel settembre del 2014 il CIO ha approvato all’unanimità l’Agenda olimpica 2020 che prevede la possibilità, da parte dei Comitati Organizzatori, di proporre all’interno dei rispettivi programmi, anche nuovi sport.
Sulla base di questa opportunità, un anno dopo la Federazione Internazionale e la Federazione Giapponese hanno presentato la proposta di inserimento al Comitato Organizzatore, che l’ha fatta propria insieme ad altri sport che sono entrati in una “shortlist”. A giugno di quest’anno l’Executive Board del CIO ha ratificato la proposta del Comitato Organizzatore di Tokyo, rimandando la decisione definitiva alla 129 Sessione del CIO. Decisione che è arrivata oggi. Franco Carraro, relatore per la Commissione del CIO che si è occupata di seguire il programma olimpico di Tokyo2020, riguardo all’Arrampicata Sportiva ha detto: “Si tratta di uno sport che rappresenta una forte e coesa comunità, soprattutto di giovani, in grado di utilizzare e maneggiare le nuove forme di comunicazione”.

“Non posso descrivere la gioia che provo per la decisione del CIO, anche se era attesa – ha detto il presidente della Federazione Arrampicata Sportiva Italiana Ariano Amici -. Si realizza un sogno, per il quale IFSC e FASI hanno lavorato duramente da anni. Ringrazio l’amico Marco Scolaris e IFSC per l’impegno profuso e per aver condiviso con il sottoscritto, fin dal primo momento, questa battaglia.
Questo non è un punto di arrivo ma di partenza. Nei prossimi anni ci attendono nuove sfide affinché il sogno olimpico diventi realtà. La prima riguarda una crescita complessiva del movimento, che porti a considerare l’arrampicata sportiva uno sport a tutti gli effetti e non solo una derivazione dell’attività alpinistica. L’obiettivo reale, infatti, è quello di entrare stabilmente nel programma olimpico delle olimpiadi e non solo di quelle di Tokyo.

La seconda, dal punto di vista prettamente agonistico, legata alle vicende della nostra Federazione, è quella di riuscire a conquistare sul campo il diritto di partecipare ai Giochi del 2020. Da questo punto di vista ci confortano gli ottimi risultati delle nostre Nazionali giovanili che però adesso devono trovare continuità anche al livello Seniores. Senza risultati, infatti, nei prossimi anni, le Olimpiadi rischiano di rimanere solo un sogno.
Le sfide – conclude il Presidente Amici – però, non ci spaventano, ma anzi ci danno la forza e la voglia di continuare con maggiore determinazione.”.

Fonte federclimb.it

Giancarlo Costa

Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006.