Race Across The Alps 2008…non è mountain bike…ma anche qua la PASSIONE non manca!
Ho il piacere di proporvi il racconto della Race Across The Alps edizione 2008, infatti, grazie al nostro amico Marco Costa che ha corso la gara siamo riusciti a farci scrivere un bel resoconto di una delle gare più impegnative ed estreme d’Europa, non è mountain bike, è vero, però per compiere imprese simili ci vuole davvero tanta passione e mi sembrava bello proporvi quanto vissuto da Marco.
Marco Costa: Il 20 Giugno ho preso il via alla 8′ edizione della RATA,una gara di ultacycling in bici da corsa…Un totale di 540 km con 14800 mt di dislivello…Alla partenza dalla cittadina di Nauders alle 12 di venedì ci siamo presentati in 59 un pò da tutta Europa tutti muniti del proprio equipaggio.
I miei tre amici: Marco di trento con Michele e Marco di Vicenza mi hanno seguito per tutta la gara con il furgone passandomi cibo bevande e abbigliamento per la notte e le lunghe discese.
Già dall’inizio salendo sul passo Resia il ritmo era sostenuto e quando abbiamo iniziato il passo dello Stelvio sono iniziati i primi scatti…una quindicina di corridori si sono avvantaggiati..il sole scaldava l’asfalto degli interminabili 48 tornanti fino alla cima, che con i suoi 2757 mt, una volta arrivati in cima offriva un paesaggio mozzafiato che faceva sentire di meno la fatica, il ghiaccio dell’Orteles ed il Gran Zebru’ ancora carichi di neve splendevano sotto il cielo azzurro.
Poi, via con la discesa, giù fino a San Caterina e subito un altra salita,il Gavia…in discesa ho raggiunto due ragazzi,un francese ed un tedesco che mi hanno poi messo in difficoltà sulle rampe più dure della salita, ma in discesa li ho raggiunti ed assieme abbiamo percorso forse il tratto più monotono del percorso…si scendeva verso Edolo con il vento caldo in faccia ..poi su per l’Aprica un passo pedalabile ma se affrontato con un buon rapporto (50×16) può metterti in difficoltà.
La salita successiva, il Mortirolo, la più temuta, l’abbiamo affrontata alle 8 di sera, già alle prime rampe i miei due compagni d’avventura si sono trovati in difficoltà, io ho provato ad aumentare il ritmo ed una volta raggiunta la cima avevo raggiunto Rene Fischer, il vincitore della scorsa edizione. I miei amici-assistenti mi hanno preparato i rifornimenti con the e caffè caldo per affrontare la notte…in discesa ho cercato di recuperare e mangiare perche’ sapevo di aver speso molto sulle prime salite…
Si affrontava nuovamente l’Aprica e questa volta era già buio…ma quella che temevo di più era la salita del passo Bernina…Da Tirano sul confine, a circa 400 mt sul livello del mare, si sale fino a 2330 mt in quasi 30 km di salita!
Qui ho patito il fatto di non sapere quanto mancava e di non conoscere la salita,per fortuna il mio equipaggio mi e’ stato molto vicino passandomi oggi 15 minuti qualcosa di dolce da mangiare e bevande calde…Sulla cima l’aria frizzante mi ha costretto a mettermi maglia e calzoncini lunghi, la discesa lunga ma molta veloce mi ha permesso di recuperare…ogni tanto mi guardavo attorno: piena notte, la luna quasi piena, il cielo stellato come non mai ed io solo sulla mia bici…un emozione unica!
Ora mi aspettavano 4 passi in territorio svizzero,secondo Marco il più duro era il Fluela, ma ormai per me era duro anche un cavalcavia!
Ho mandato avanti il mio equipaggio dopo essermi rifornito di cioccolata e the caldo, infatti ho preferito salire da solo il passo Albula (2306 mt) per concentrarmi un po ed anche gustarmi il silenzio della notte..intanto i miei amici, sempre organizzatissimi, mi hanno scaldato un po di pasta che ho mangiato a fatica, poi giù tra la nebbia fino al Fluela Pass….Marco aveva ragione le rampe di questa salita si fanno sentire, le gambe dure e ormai stanche di spingere..ma la voglia di arrivare aveva il sopravvento.
Sul Fuorn Pass ho spento le luci erano le 5.30 del mattino ed ha iniziato ad albeggiare, ho fatto una veloce colazione sempre sopra alla mia fidata bicicletta, i ragazzi ormai si erano abituati a passarmi di tutto dal furgone. Ho provato ad aumentare il ritmo ed il compagno d’avventura della notte, Renè si e’ staccato, un pò mi è dispiaciuto, ma le gare sono così…poi all’arrivo ci siamo rivisti ed ho ricevuto i suoi complimenti, questo mi ha fatto molto piacere.
Ormai il sole aveva iniziato a scaldare e mi sono rivestito con maglia e pantalone corto pronto per affrontare le ultime salite…Da Santa Maria ancora in Svizzera, si saliva verso l’Umbrail Pass, una delle salita che più mi è piaciuta: per circa 6 km si saliva su un fondo bianco ma ben battuto e si vedeva proprio di fronte il ghiacciaio dell’Orteles, da lì si rientrava in Italia e in 280 mt di dislivello si raggiungeva la vetta dello Stelvio.
Ormai era fatta, le miei energie erano quasi esaurite, ma non volevo mollare, in più iniziavo a vedere davanti a me il quarto concorrente, in quest’ultima salita gli avevo guadagnato 3 minuti ed ora si trovava a soli 7 minuti da me. In discesa avrei potuto provare a guadagnare dei secondi, ma non ho voluto rischiare.ormai erano le 9 del mattino ed il traffico era molto.
Poi negli ultimi 30 km salendo il passo Resia, grazie all’incitamento del mio equipaggio ho dato tutto quello che mi era rimasto, non solo il loro incitamento però, quello che è stato fondamentale è stata la forza mentale, quella concentrazione che in una gara del genere non deve mai mancare; sono arrivato così al traguardo chiudendo in quinta posizione, per un tempo di 23 ore e 19 minuti, la quarta piazza era lì vicino, purtroppo non sono riuscito ad agguantarla, ma sono soddisfatto lo stesso perchè non posso dire di non averci provato.
Per me e’ stato un risultato ottimo visto che era la prima partecipazione ad una gara di questo tipo. In totale i km sono stati 540 con 14820 mt di dislivello, 17230 calorie bruciate, un kg di cioccolata mangiata, 10 litri di the, 1 litro di caffè, 9 litri di coca cola, 15 litri di acqua, 2 crostate, 30 panini vari tra dolce e salato e 300 gr di pasta.
Questa nuova avventura mi ha lasciato molto, oltre il mal di gambe e i vari acciacchi (e vorrei vedere con la fatica che hai fatto!!! ndr), la soddisfazione è stata davvero tanta e di certo non mancherò di prendere il via all’edizione del 2009. Vorrei ringraziare i miei tre amici, senza di loro non avrei potuto vivere questa esperienza e Maurizio Doro, che non era presente fisicamente, ma nonostante ciò mi ha aiutato davvero molto psicologicamente e i suoi insegnamenti sono stati fondamentali per me!
Alla prossima avventura…Marco Costa.