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So Proud of Tommy Caldwell and Kevin Jorgeson for Conquering El Capitan. You remind us that anything is possible (twitter by Barack Obama)


Ci sono voluti 7 anni di preparazione, studi, tentativi e 19 giorni in parete sulla montagna simbolo degli Stati Uniti D’America (2307 metri) El Captain in California, per portare a termine una delle scalate più difficili della storia dell’arrampicata sportiva. Ci sono riusciti il 14 gennaio scorso i due atleti americani Tommy Caldwell e Kevin Jorgeson, portando a termine la durissima via “Dawn Wall”: un muro quasi completamente liscio di circa 900 metri in verticale.

Un’impresa senza precedenti che ha portato sotto ai riflettori un mondo, quello della scalata, normalmente non così seguito da media generalisti, TV e social networks. A commentare la storica realizzazione dei due climbers ci ha pensato anche il presidente USA Barack Obama, il quale ha espresso personalmente via twitter la sua gratitudine verso gli atleti che con la loro impresa “ci hanno dimostrato che niente è impossibile”.

Sull’ascesa di Caldwell e Jorgenson si è già scritto molto ed è stato pubblicato di recente anche un video che mostra in dettaglio i 32 tiri (in gergo i tratti della via da arrampicare) necessari per il completamento della parete; forse non tutti sanno però che ai piedi dei due arrampicatori c’era anche un pezzo d’Italia e di Trentino in particolare.

La scarpetta d’arrampicata, attrezzo indispensabile e spesso decisivo delle performance in parete, utilizzata da Kevin e Tommy, è infatti il modello per vie lunghe TC Pro, realizzata dall’azienda trentina La Sportiva: marchio leader nel settore dell’arrampicata di cui detiene circa il 70% della quota di mercato mondiale grazie alla sua produzione di elevata qualità realizzata nel proprio quartier generale a Ziano di Fiemme (TN) dove lavorano ad oggi più di 230 persone.

“La Sportiva, produce oggi calzature ed abbigliamento outdoor per vivere la montagna a 360° – racconta Lorenzo Delladio, amministratore delegato dell’azienda ed espressione della terza generazione della famiglia Delladio ancora oggi al 100% a conduzione famigliare – ma il suo core business rimane fin dagli anni ’70 la scarpetta d’arrampicata interamente made in Italy. Eravamo in parete con Manolo quando fece conoscere l’arrampicata al mondo e siamo orgogliosi di poter dire che una scarpetta studiata, assemblata e prodotta da mani italiane attraverso processi interamente artigianali, era ai piedi di Caldwell e Jorgenson durante l’impresa più importante degli ultimi 20 anni nel mondo verticale.”

La storia dell’arrampicata sportiva in particolare deve molto al Trentino il quale oltre che per la presenza dell’azienda leader nel settore, si distingue anche per l’annuale kermesse dell’arrampicata ad invito: il Rock Master di Arco, sede anche del mondiale di arrampicata nel 2011. La prova tangibile che l’Italia che innova e rimane propositiva, può stare di diritto ancora sul tetto del mondo. E non solo in senso figurato…

Video: https://www.youtube.com/watch?v=fANAk7UC6rg

Articolo Publiredazionale

Giancarlo Costa

Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006.