Parapendio in Cavallaria


La magia del volo libero raccontata da Cristina, parole che aiutano almeno a volare con la fantasia.

“Volando in parapendio su Valchiusella, anfiteatro morenico della Serra e dintorni, a velocità medio basse, si ha la possibilità di sviluppare realmente il nostro senso d’orientamento sottoponendoci a degli stimoli diversi da quelli che normalmente possiamo avere a terra o anche in volo con altri mezzi, cercare la propria casa, i sentieri percorsi a piedi, insomma forzare la capacità d’osservare.
Ricordo durante un volo quando persi la mia piccola videocamera posizionata sul casco, sorvolavo i pendii del Monte Cavallaria e la seguii con lo sguardo cadere e scomparire quasi a terra. Ero un centinaio di metri sopra quel punto ed una termica mi permise di prendere un pò di quota utile per soffermarmi e sorvolare facendo virate di 360 gradi consecutive, cercando di memorizzare il disegno dei sentieri vicini che portavano alla stradina asfaltata e notare una betulla lì vicino caduta a terra e spezzata.

Arrivata in atterraggio con ancora in mente tutto ciò, disegnai una specie di piantina, risalii un tratto in auto ed il resto a piedi seguendo il mio disegnino, cercai per circa 40 minuti e trovai la fotocamerina dispersa, incredibile! Quel giorno avevo giocato alla caccia al tesoro volante…

E’ veramente una magia portare sulla schiena uno “zainone” contenente una specie di lenzuolo colorato, distenderlo a terra, immobile e silenzioso, dargli un soffio di vita, vederlo salire sopra la tua testa, correre e scivolare via sfiorando con i piedi la terra, trovarti in volo, in silenzio. Sentire solo il sottile fischio dei cordini nel vento, salire, spostarsi, incontrare in volo rapaci selvaggi mai visti così vicini con le ali aperte.

Quest’anno, dopo tanti anni di attesa 5 personaggi del parapendio sorvolano la cima del Cervino, fantastico…Esce un articolo, molti ne vengono a conoscenza, non è però indispensabile arrivare a tanto, però beati loro!
Ma si può anche senza farlo sapere a nessuno. Una piccola escursione a piedi scegliendo di portare la propria vela di 20 kg, oppure attrezzarsi con una fantastica vela da montagna, più leggera, con lo zaino contenitore che svuotato dell’ala e ribaltato diventa la selletta/imbrago e via..

Ad alcuni piloti di “para” sembrerà sicuramente una follia salire a piedi sulla cima del monte, a 600 metri di dislivello dai decolli facilmente raggiungibili con la navetta, arrivare su una cima anonima a fatica quando normalmente ci si arriva poi in volo. Invece per alcuni è una specie di magia decollare dopo aver scarpinato un bel pò. Non è necessario essere dei super uomini per sentirsi dei privilegiati, dei piccoli principi, provare per credere.

Volare in parapendio è un’esperienza alla portata di tutti, in quanto, senza alcuna preparazione specifica fisica o atletica, è possibile librarsi in volo semplicemente come passeggero.
Il volo in biposto è effettuato da istruttori o piloti abilitati dall’Aero Club Italia per il trasporto del passeggero; inoltre non esistono limiti d’età, da 10 anni in su, finché c’è voglia di volare. Anche le persone anziane possono, in questo modo, provare quest’emozione. Il decollo in parapendio biposto avviene in condizioni aerologiche adatte a staccarsi dolcemente da terra, senza dover in realtà fare sforzi eccessivi, vista anche la moderata pendenza dei pendii predisposti allo scopo.

Il decollo e l’atterraggio con il passeggero avvengono generalmente ad una velocità di corsa tra i 6 ed i 15 km/h max.
In volo, con brezza a favore, si possono raggiungere i 60 km/h: poiché generalmente ci si mette in volo in assenza di vento, e considerando che le normali brezze viaggiano in media ai 20 km/h, il nostro mezzo lo si può portare ad una velocità massima di 40 km/h, è facile arrivare a tale risultato.
Il parapendio è sicuramente un mezzo poco conosciuto e spesso confuso con il paracadute, che invece ha caratteristiche più di discesa che di volo, basta pensare che l’ efficienza (cioè la distanza percorribile con riferimento al suolo per ogni metro d’altezza) di un parapendio è doppia rispetto quella di un paracadute e può raggiungere valori di rapporto fino a 9: se si hanno 1000 metri di quota ci si può spostare ed arrivare fino a terra 9 km oltre il punto corrispondente alla verticale al suolo su quella quota (a vento nullo).

Questa disciplina sportiva la si conosce spesso solo per notizie eclatanti, eventi mondiali, personaggi famosi, gare o incidenti. Sicuramente molti hanno sentito parlare di Angelo Darrigo, del suo volo sull’Everest e della sua tragica fine in volo.
Ma il volo è soprattutto frequentato da persone semplici e sconosciute, che non fanno gare o grandi voli di spostamento, ma coltivano la loro passione lo stesso da anni. Per chi ha passione, è già un privilegio volare, anche solo per 20 o 30 minuti. La soddisfazione ed il divertimento sono grandi sempre, quando si scivola nell’aria realizzando l’antico sogno di Icaro.

(Cristina Regis – Parapendio Club Cavallaria)

Giancarlo Costa

Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006.