Adrenalina 2009 parapendio acrobatico sul Garda
Ritorna come ogni anno Adrenalina 2009, manifestazione di acrobazia in parapendio nella splendida cornice di Malcesine (Verona) sul lago di Garda, sabato 10 e domenica 11 ottobre, organizzata dal Paragliding Club Malcesine.
E’ una gara di precisione in atterraggio alla quale parteciperanno molti piloti italiani, ed uno spettacolare show acrobatico dei migliori 20 piloti al mondo di questa disciplina di volo che, in assoluta simbiosi con la natura, non prevede l’uso del motore, ma sfrutta come motore l’energia del sole che irraggia il suolo e masse d’aria ascendenti, dette termiche, prodotte dall’azione solare.
Altre attività, come la rassegna delle principali aziende di prodotti per il volo libero, faranno da contorno a questi due giorni di spettacolo e gare in riva al Benaco. Il decollo ufficiale dei competitori è il vasto pendio del Monte Baldo a 1730 di quota, raggiungibile comodamente da Malcesine in circa 15 minuti in funivia. Da qui i piloti voleranno sul lago con l’esecuzione di figure tanto impegnative come tecnica, quanto mozzafiato per il pubblico che assisterà all’esibizione dall’atterraggio posto lungo lo specchio lacustre, in località Morettine, due km a nord di Malcesine, ubicazione con piena visibilità delle evoluzioni dei mezzi.
L’acrobazia in parapendio, come quella in deltaplano, spinge il pilota ad impegnare al massimo sé stesso, le sue capacità tecniche e di conoscenza del mezzo. Il volo diventa altamente spettacolare, sia nelle esibizioni cosiddette solo, come in quelle syncro. Nel primo caso le manovre effettuate dal pilota causano volontariamente delle chiusure del parapendio, con aumento conseguente e consistente del tasso di caduta fino a 20 metri al secondo. Nel syncro, invece, l’esibizione è in contemporanea tra due o più piloti. Indispensabili la massima sincronizzazione dei movimenti e fiducia estrema nel compagno, visto che i mezzi si sfiorano e talvolta si congiungono, manovre queste nelle quali eccellono i fratelli spagnoli Rodriguez.
Testo di Gustavo Vitali
Foto di Angela Trawoeger