Bouldering a Quincinetto (TO): quando la new school riscopre la old school
Di Alessandro Massa
Erano circa i primi anni ottanta quando nel Canavese s’incominciava a parlare d’arrampicata sportiva. Personaggi noti e meno noti dell’ambiente alpinistico canavesano quali: Guido Azzalea, Franco Millo, Mario Stella, Silvio Mantoan, ecc. non avendo a disposizione strutture e metodi specifici per l’allenamento usavano ciò che madre natura offriva. Nella zona di Quincinetto si trova un’area vasta di sassi che gli alpinisti di un tempo usavano come area per prepararsi alle ascensioni alpinistiche su roccia, linee che tutt’ora restano di grande interesse e fascino. Successivamente la zona dei sassi di Quincinetto perse progressivamente d’interesse. In breve tempo, anche per via delle discussioni che s’innescarono con i proprietari dei terreni sui quali vi sono alcuni di questi massi, la zona fu evitata dagli arrampicatori.
Nel 2012, dopo il successo della prima edizione, esce la seconda edizione della guida “ SS26 “ scritta dalla guida alpina Gianni Predan, che in collaborazione con associazioni ed arrampicatori locali, oltre ad allargare il numero di falesie da frequentare lungo la statale, di cui la guida porta il nome, inserisce per la prima volta un capitolo dedicato al bouldering. Scritto da Andrea Coccoz che dal 2004 frequenta l’area e che, oltre a riscoprirla, aggiunge e relaziona nuove linee. Molte vecchie linee vengono riviste e rivalutate in chiave moderna, visto che ora il bouldering è una disciplina sportiva a tutti gli effetti, e non più un ‘’semplice’’ modo per allenarsi. Di gran valore storico il confronto tra chi arrampicava più di trent’anni fa queste linee con grande coraggio, vista l’inesistenza degl’attuali crash pad moderni per proteggere l’eventuale caduta, ed i ”blocchisti” attuali che, con nuove gestualità e metodi, reinterpretano e rivalutano una parte della storia dell’arrampicata in Canavese.
La linea proposta nel video si chiama “ Killer Barbies “ linea aperta da Franco Millo nel 1983 circa, dove si partiva in piedi (stand start). Rivisitata da Andrea Coccoz che aggiunge la partenza da seduti (sit start), viene valutata come un buon 7A. Nel video la linea è arrampicata dall’autore dell’articolo Alessandro Massa.