Città tutte da scalare
Lo street bouldering: disciplina semiclandestina che sfida la gravità nel cuore dei centri urbani. Prossimo appuntamento il 25 luglio a Cervinia
C’era chi sosteneva che bastasse un punto d’appoggio per sollevare il mondo e chi, in tempi attuali, è convinto che basti un appiglio per scalarlo. Chi ha questa convinzione non fa distinzione tra alta montagna e città e ritiene che tutto, proprio tutto, possa essere scalato. Se non ne siete convinti, significa che voi non siete sboccher e che non parteciperete mai a un raduno di street bouldering, la variante urbana del free climbing.
Per motivi logistici (sono previste scalate di monumenti e facciate di palazzi), non si tratta di una disciplina propriamente legale, ma non v’è dubbio che praticarla sia elettrizzante. Discendente del bouldering – la tradizionale arrampicata montana senza protezioni –, lo street bouldering ridisegna la realtà cittadina, vedendo linee di arrampicata su ogni superficie e trasformando il tessuto urbano in un grande parco giochi. Il regno degli sboccher è la notte, quando si ritrovano in raduni più o meno clandestini convocati via sms o chat e lanciano l’assalto alla città.
L’Italia è la guida mondiale della disciplina, grazie al più elevato numero di praticanti e a una rete di organizzazione capillare. Ogni anno – fin dall’edizione del 2003 a Milano – sul territorio nazionale si tengono diversi Street boulder Contest, vere e proprie gare di arrampicata urbana che arrivano a contare anche centinaia di iscritti (è possibile farlo sul sito www.streetbouldercontest.com). Il prossimo appuntamento è in calendario il 25 luglio a Cervinia, in occasione del Cervinocinemountain festival.
Per saperne di più
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