Tour de France, Tour de souffrance : il ciclismo eroico raccontato da Albert Londres
In questi giorni il grande ciclismo è sulle strade e case d’Italia con il Giro del centenario. Un ciclismo che ci viene raccontato in televisione con immagini colorate e ripassate al rallentatore. Ma il ciclismo è diventato leggenda nel secolo scorso, anche per i racconti dei cronisti che seguivano i campionissimi di questo sport, che allora era molto altro ancora. Uno dei grandi inviati speciali fu il francese Albert Londres, che nel 1924, di ritorno da un viaggio nelle colonie penali francesi d’oltremare, venne mandato dal quotidiano Le Petit Parisien al seguito del Tour de France. Dopo poche tappe, Londres, alla sua prima esperienza nel campo della cronaca sportiva, inizia a vedere inquietanti paralleli tra la vita dei condannati ai lavori forzati e quella dei ciclisti. Inventa così una definizione che avrà fortuna: i forzati della strada.
Una corsa di quasi cinquemila chilometri sulle strade di Francia. Una corsa fatta su biciclette pesanti e fragili allo stesso tempo, da uomini anche loro potenti e fragili. Bottecchia vinse quel Tour, con lui altri miti come i fratelli Pélissier e Frantz, Londres racconta le loro gesta sulle strade del Midi assolate e polverose, le vie di piovose cittadine del nord, le salite massacranti dei Pirenei e delle Alpi. Condivide l’entusiasmo di milioni di francesi, gli incidenti, le speranze, le delusioni, le rivalità e la solidarietà umana che segnavano un’epoca irripetibile del “ciclismo eroico”, che ha fatto innamorare milioni di appassionati delle 2 ruote.
Questa versione italiana del reportage di Londres è integrata dal prezioso contributo di Alfredo Martini, ciclista e direttore tecnico della Nazionale Italiana, con tanti successi ai mondiali.
Editore: Excelsior 1881