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Dall’Italia alla Cina senza pilota


Progettata a Parma, P1 è una macchina a impatto 0

Quanti Paesi e strade e monti e chilometri ci sono tra l’Italia e la Cina? Quelli che presto farà correre sotto le proprie ruote la P1, un’innovativa macchina eco-compatibile senza pilota interamente progettata in Italia.
Il 10 luglio P1 partirà dall’Italia alla volta di Shangai, dove, secondo i programmi, dovrebbe arrivare il 10 ottobre, in tempo per essere presentata all’Expo che si terrà nella città cinese. Senza aiuto di pilota e alimentata grazie a pannelli solari, la macchina attraverserà l’Europa dell’Est, la Russia, il Kazakistan e la Mongolia.
Le dotazioni dell’automobile sono degne di un film di fantascienza: la strada da percorrere viene monitorata da telecamere che funzionano da sensori e comandano un assai avanzato sistema elettronico. L’alimentazione è fornita da una serie di pannelli solari, che rendono il veicolo a impatto ambientale nullo: P1 è una macchina a zero emissioni.
Progettata in cinque anni dal VisLab di Parma (ramo tecnico dell’Università di Parma) anche grazie a un finanziamento di 1,8 milioni di euro fornito dall’Unione Europea, l’automobile compierà il suo primo viaggio transcontinentale ospitando al suo interno (sul sedile posteriore) due tecnici del team di progettisti, pronti a intervenire in caso di guasti.
Attualmente, P1 è solo un prototipo, ma il suo sviluppo non si arresterà con la presentazione all’Expo cinese. Fin da subito, infatti, la squadra di ricercatori è al lavoro per migliorare le prestazioni dell’automobile, cosicché in futuro sia possibile un suo impiego commerciale e il lancio sul mercato. Alberto Broggi, capo della squadra tecnica di ricercatori, disegna i futuri sviluppi della: “Finora, l’auto vede a 50 metri – spiega Alberto Broggi – Ma sappiamo già che, presto, questo traguardo sarà ulteriormente spostato in avanti.

Giancarlo Costa

Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006.