Le regole del buon abitare
Legambiente e ANCE Lombardia hanno stilato il decalogo dell’edilizia verde
Con le domeniche senz’auto l’ambiente tira un sospiro di sollievo, ma torna presto in apnea. Una seria operazione politica volta alla sostenibilità ambientale ha bisogno di strategie di più ampio respiro, capaci di incidere, anche in prospettiva futura, sulla struttura dei consumi energetici. Lo hanno compreso ANCE Lombardia (Associazione nazionale Costruttori edili) e Legambiente, che sono arrivate alla definizione congiunta del decalogo per un’attività di edilizia di qualità, rispettosa del territorio e vicina ai cittadini.
Presentato nell’ambito della mostra GreenLife-Costruire Città Sostenibili, il decalogo recita:
1. Ricostruire le nostre città riutilizzando e sostituendo il vecchio
2. Sfruttare i nuovi vuoti urbani
3. Addensare in corrispondenza dei nodi
4. Sperimentare nuove soluzioni tecnologiche
5. Progettare in maniera integrata
6. Ricercare economie di scala
7. Innovare i processi aziendali
8. Usare materiali a basso impatto
9. Contribuire all’evoluzione del mercato
10. Educare alla qualità
In questi dieci princìpi è racchiusa la visione che può determinare un vero cambiamento positivo nelle dinamiche di consumo energetico italiane. Secondo gli ultimi dati, infatti, circa un terzo dei consumi energetici è legato all’abitare (in conseguenza soprattutto della climatizzazione invernale ed estiva), pertanto una riduzione dell’inquinamento deve obbligatoriamente passare da un’edilizia civile concepita, e vissuta, più responsabilmente.
Allo stato attuale, un’abitazione italiana consuma annualmente, per il solo riscaldamento, circa 20 litri di petrolio a metro quadro, valori considerevolmente più elevati di quelli fatti registrare da nazioni con climi assai più rigidi, come la Germania e la Svezia. C’è dunque un ampio margine di spreco su cui lavorare al fine di ridurre l’impatto del consumo energetico sull’ambiente e sulle finanze dei nuclei famigliari.
Al centro delle politiche di sostenibilità dovranno essere posti: la riduzione degli sprechi di energia, l’innovazione delle tecnologie costruttive, la preferenza verso i materiali riciclabili, l’utilizzo di fonti di energia rinnovabili ed energia pulita e la predisposizione di ampie zone verdi all’interno degli spazi edificati.
Nel commentare la nuova predisposizione culturale cui si dovrà dare impulso, Andrea Poggio, alto dirigente di Legambiente, ha dichiarato: Gli stili di vita e dell’abitare stanno cambiando, la convinzione che la villetta con box e giardino sia sinonimo di vita ecologica è falso: consuma troppo suolo e ci rende schiavi dell’automobile. È invece nella città densa dei condomini, nei quartieri e nei paesi dotati di trasporto pubblico e servizi di prossimità che è possibile oggi il buon vivere sostenibile.